La Nuova Sardegna

Oristano

A Torangius scende in campo l’esercito

di Piero Marongiu
A Torangius scende in campo l’esercito

Allo spazio Smart è iniziato il lavoro dei militari che hanno effettuato i primi quaranta tamponi molecolari

27 novembre 2020
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ORISTANO. Il semaforo è diventato verde ieri di buon mattino. L’hotspot allestito dall’esercito per l’effettuazione dei tamponi molecolari per verificare la presenza del Sars-CoV-2 è operativo. L’unità militare, sistemata nel quartiere di Torangius nello spazio Smart del Comune, è una delle cinque strutture – quattro fisse sono già schierate nei capoluoghi di provincia sardi e una mobile di pronto impiego in grado di intervenire, su richiesta dell’Ats in tutta l’isola – è coordinata dal colonnello medico Stefano Ciancia, già direttore del Dipartimento regionale di medicina legale.

Ieri mattina, dalle 9 fino alle 11, sono stati effettuati circa 40 tamponi molecolari. Un numero al di sotto rispetto alla potenzialità del team, che è in grado di prelevare oltre 200 campioni al giorno, che però deve operare in stretto coordinamento con il laboratorio deputato a processare i campioni. L’attività del personale della sanità militare, supportata logisticamente da quello del Quinto Reggimento genio guastatori di stanza a Macomer, rientra nell’operazione Igea, in atto in tutto il territorio nazionale con circa 200 team di Drive-through-Difesa, in grado di effettuare circa 30mila tamponi al giorno.

Sono strutture composte da un medico, due infermieri, più il personale addetto alla logistica e alcune unità delle forze dell’ordine, queste ultime deputate a gestire e mantenere l’ordine pubblico nelle immediate vicinanze dell’hot spot e infatti ieri c’è stata la visita del comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Erasmo Fontana. I sanitari dell’esercito, attivati grazie ad un accordo con l’assessorato regionale alla Sanità, la direzione Ats-Ares, l’Assl e il Comune, rimarranno in città circa due mesi e saranno operativi tutti i giorni, esclusi i festivi, dalle 8 alle 14.

«L’hotspot di Oristano funziona esattamente come tutti gli altri che sono stati attivati nel resto del territorio nazionale – ha spiegato il colonnello Ciancia –. Prevede un punto di accettazione gestito dal personale dell’Ats, attraverso il quale le persone prenotate vengono prima registrate su supporto magnetico quindi sottoposte al tampone in una delle due postazioni predisposte». Non ci si potrà quindi presentare spontaneamente per effettuare il tampone, ma sarà l’Assl a inviare alla struttura chi deve essere sottoposto alla verifica del tampone. «Le capacità di effettuarli sono strettamente collegate a quelle di ricezione dei laboratori di riferimento – prosegue il colonnello Ciancia –. A Oristano la capacità concordata è di 200 tamponi molecolari al giorno».

Il sostegno dei militari alla sanità oristanese, date le criticità emerse nell’ultimo periodo, è essenziale. L’emergenza Coronavirus sta mettendo in grave difficoltà tutto il sistema sanitario locale e l’aiuto dei militari serve ad alleviare la pressione costante cui sono sottoposti i sanitari della provincia. «Il nostro impegno – conclude Ciancia – trascende dai problemi legati alle situazioni locali. Le forze armate, su tutto il territorio nazionale sono a fianco della sanità pubblica per rendere un servizio migliore ai cittadini nel contenimento della diffusione del contagio».

Martedì scorso l’Assl oristanese ha reclutato dieci medici, con contratto semestrale prorogabile di ulteriori sei mesi, per rinforzare l’organico delle strutture ospedaliere e territoriali. Ma il personale medico e infermieristico continua a essere sottoposto a turni particolarmente gravosi a causa della pandemia, i cui numeri, continuano destare preoccupazione anche in provincia.

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