La Nuova Sardegna

Oristano

Porticciolo, avanti adagio Il Comune aspetta i soldi

di Davide Pinna
Porticciolo, avanti adagio Il Comune aspetta i soldi

C’è il bando di gara per progettare i lavori in superficie e per il dragaggio Ottimismo sul recupero del finanziamento da 5,2 milioni revocato dalla Regione

30 novembre 2020
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ORISTANO. Un altro passo in avanti è stato compiuto, ma ci vorrà ancora qualche mese prima che si trasformi in qualcosa di concreto e tangibile. Per ora la novità è che il Comune è pronto ad affidare con una gara pubblica la progettazione esecutiva e la redazione dello studio di impatto ambientale relative alla riqualificazione del porto turistico e pescatori di Torregrande. Un passo significativo, perché era stata proprio l’assenza di questo passaggio che aveva portato la Regione a revocare il finanziamento da 5 milioni e 200mila euro stanziato da anni per gli interventi sul porticciolo di Torregrande.

Notizie ufficiali sul fatto che il finanziamento sia di nuovo a disposizione del Comune non ce ne sono, ma nella giunta comunale si manifesta ottimismo sul tema e, chiaramente, l’ottimismo dovrebbe fondarsi sui riscontri positivi (verbali) arrivati in queste settimane da Cagliari. I 5 milioni e 200mila euro serviranno per rimettere in sesto le opere a terra e l’impianto antincendio, ma c’è anche la notizia che lascia intendere che tutto volga per il meglio: la gara per la progettazione riguarda anche l’intervento, quantificato in 6 milioni e 800mila euro di spesa, per il ripristino del tirante d’acqua. In altre parole è l’opera per effettuare il dragaggio e risolvere così il grave problema dell’insabbiamento del fondale, che da anni ormai mutila le potenzialità turistiche dell’infrastruttura, impedendo l’accesso alle imbarcazioni con un pescaggio superiore ai due metri.

Il porticciolo dunque non è “vietato” solo yacht, ma anche alle barche di media dimensione, con un mancato incasso quantificato dal presidente della società di gestione del porticciolo, Costantino Porcu, tra il 20 e il 30 per cento del fatturato annuo delle Marine Oristanesi. La gara vale poco meno di 430mila euro e il termine ultimo per presentare le offerte da parte di professionisti e studi di ingegneria è fissato per le 23.59 del 24 dicembre. Dal momento della firma del contratto, la ditta avrà 160 giorni di tempo per completare i servizi di progettazione e di studio di impatto ambientale.

Tutto questo avviene in un momento in cui persiste ancora l’incertezza sulla vicenda della proprietà della società di gestione del porto, le Marine Oristanesi. Al momento le quote azionarie sono in mano al Circolo Nautico, ma il Comune ha proposto un reclamo contro il decreto del Giudice del registro che aveva riconosciuto la regolarità di questa situazione. Al reclamo del Comune si è associata anche la privata Tharros Yachting, che quelle stesse quote le aveva acquistate per 207mila euro dall’ente locale mentre le Marine Oristanesi le cedevano al Circolo Nautico per 21mila. La Tharros Yachting, rappresentata dall’avvocato Christian Stara, ritiene che l’atto di cessione tra Marine e Circolo sia gravato da tali abnormità e vizi procedurali da essere nullo e, dunque, non iscrivibile presso il Registro delle imprese. Le Marine, secondo i ricorrenti, non avrebbero avuto il diritto di liquidare la quota del Comune, che per due volte non era riuscito ad alienare le quote con un’asta pubblica, e in ogni caso avrebbero dovuto attendere che terminasse anche il terzo tentativo. Inoltre, Comune e Tharros Yachting contestano la perizia da 21mila euro sul valore del porticciolo, che a loro parere sarebbe dovuta essere redatta da un esperto imparziale nominato dal tribunale.

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