La Nuova Sardegna

Oristano

Al bando le brutture, definite le regole edilizie delle frazioni

di Davide Pinna
Al bando le brutture, definite le regole edilizie delle frazioni

Completato il lavoro del pool di architetti sulle linee guida L’obiettivo del Comune è rendere armonici edifici e facciate 

08 dicembre 2020
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ORISTANO. La parola d'ordine è “armonia”. È questo il concetto che informa le linee guida per i centri matrice delle frazioni, approvate all'unanimità a ottobre dal Consiglio comunale e ora pubblicate sul sito dell’ente locale.

Qui resteranno fino al primo febbraio 2021, ultima data utile per la presentazione di osservazione da parte degli interessati e dunque dei residenti dei centri di Nuraxinieddu, Massama, Donigala e Silì e dei professionisti del settore edilizio.

Le linee guida sono il frutto di un lungo lavoro, largamente apprezzato da maggioranza e minoranza, dell'architetta Maura Falchi, insieme ai progettisti Silvia Oppo, Momo Zucca, Anastasia Namaraeva, Filippo Contini e Francesca Cherchi. Serviranno a sbloccare lo stallo urbanistico che da anni blocca lo sviluppo edilizio dei centri storici delle frazioni, non inclusi nel piano particolareggiato del centro storico di Oristano e dunque chiusi a ogni intervento, anche di semplice restauro e ristrutturazione.

I proprietari degli immobili non devono preoccuparsi, le linee guida prescrivono un modello da seguire per riavvicinare il tessuto urbano delle frazioni al loro modello originario, quello dei centri agricoli del Campidano di Simaxis con le tipiche case dotate di cortile interno che in passato si potevano osservare anche in via Aristana, ma ovviamente non pretendono che gli edifici incongrui vengano modificati o abbattuti.

Chi volesse costruire ex novo o ristrutturare, però, dovrà farlo seguendo le indicazioni dei progettisti, con le eventuali integrazioni che saranno approvate dal Consiglio comunale dopo il primo febbraio 2021. E il principio generale viene descritto con chiarezza nel piano: «Il valore estetico di queste semplici costruzioni è esaltato dalla ripetizione del tipo edilizio. In tal modo prevale sulla bellezza della singola casa la percezione dell’armonia complessiva dell’architettura delle quinte stradali e il luogo acquista la dignità di spazio urbano. La strada, oltre che il singolo edificio, è dunque, l’elemento primo da salvaguardare nel suo insieme per garantire la sopravvivenza nel tempo del “genius loci”».

Via i balconi, dunque, che spesso furono costruiti per inseguire mode edilizie lontane dalla tradizione e che nei fatti non vengono mai utilizzati dai residenti e bando a tutti i rientri e le sporgenze delle facciate, che dovrebbero invece presentarsi su una superficie unica, a filo con la strada.

Via anche le recinzioni in metallo o plastica sui cortili antistanti le abitazioni, da sostituire con muri di cinta sui due metri e mezzo.

In compenso c'è l'invito a riscoprire tecniche costruttive tradizionali, dai mattoni crudi ai solai in canna, passando per le tegole al posto degli ondulati, spesso realizzati in cemento-amianto.

E soprattutto la valorizzazione delle architravi e delle cornici delle finestre, nella semplice tradizione rurale campidanese gli unici elementi decorativi presenti nelle facciate.

Il modello è la semplicità, probabilmente non spariranno le brutture realizzate negli anni dell'anarchia urbanistica, quando i quattro paesi che circondano Oristano non erano inclusi nel piano regolatore, ma ora sarà finalmente possibile recuperare edifici in rovina e inserirli armoniosamente nel paesaggio urbano delle frazioni.

L’ultimo e più importante elemento per i residenti è capire dove si potranno trovare i fondi per le migliorie.

Una insperata mano potrebbe arrivare dal Superbous 110 per cento, che contiene caratteristiche sul risparmio energetico, applicabile alle case di una “certa età”.

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