La Nuova Sardegna

Oristano

L’acqua diventa bollente e Fordongianus esulta

Maria Antonietta Cossu
L’acqua diventa bollente e Fordongianus esulta

A 200 metri la temperatura è di 44 gradi con due litri al secondo di portata. Esiti sperati da geologi e Comune. Si pensa a come sfruttare la risorsa naturale

19 dicembre 2020
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FORDONGIANUS. Sale la temperatura dell’acqua nel sottosuolo e cresce l’ottimismo in paese, dove la ricerca geomineraria sta cominciando a dare risultati concreti. Alla profondità di 200 metri sono state rilevate una temperatura di 44 gradi e una portata presunta di circa due litri al secondo. Il traguardo della concessione mineraria si è idealmente avvicinato quando le trivelle sono scese di altri 70 metri, rispetto al punto in cui si erano fermate alla fine della scorsa settimana.

Andando più in profondità la temperatura è aumentata di altri sei gradi, elemento che ha scatenato l’euforia di amministratori e geologi. «Questi parametri fanno presupporre che abbiamo individuato la fonte, o comunque la faglia dove scorre l’acqua calda, e dalla prossima settimana potremo iniziare le misurazioni per verificare se la temperatura si mantiene costante e stabilire la reale portata, che in questa fase è stata calcolata in modo empirico», spiega il sindaco Serafino Pischedda.

Il monitoraggio sarà effettuato a cadenza settimanale per un tempo ancora indefinito e, sulla base dei risultati, l’amministrazione comunale deciderà come procedere. «Sappiamo che a una maggiore distanza dal fiume Tirso l’acqua sotterranea è meno influenzata dalle correnti fredde quindi supponiamo che la vena trovata non subisca variazioni. L’obiettivo principale era capire quale fosse il punto giusto in cui cercare e l’abbiamo raggiunto. Una volta ottenuti i dati definitivi si tratterà di fare le valutazioni. Personalmente propenderei per estendere la ricerca all’altra faglia con lo studi elettromagnetico per vedere se anch’essa contiene acqua calda. Quanto più conosciamo del nostro sottosuolo meglio è, e allargare il raggio d’azione a questo punto comporterebbe solo l’aggiunta di qualche risorsa in più», commenta Pischedda.

Dopo il progetto di ricerca e la richiesta della concessione mineraria, arriverà il momento di fare delle scelte sull’uso della risorsa ai fini dello sviluppo locale, che a Fordongianus significa soprattutto turismo. «Ormai sta diventando la nostra principale industria», afferma Pischedda, che apre anche ad altre possibilità, come il riscaldamento nelle strutture pubbliche, l’acquacoltura e l’agricoltura in serra. «Nel primo caso ne trarremmo giovamento sia in termini economici che ambientali perché sfrutteremmo una fonte pulita e naturale. Per quanto riguarda l’impiego in agricoltura sarebbe tutto più facile, dal punto di vista normativo e autorizzativo, se fosse aggiornata la legge sul termalismo. A prescindere da tutto, se questa fosse adattata ai tempi sarebbe importante tanto quanto trovare l acqua calda», conclude il sindaco.

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