La Nuova Sardegna

Oristano

Mike, che non fermerà mai la sua musica

di Stefano Sulis
Mike, che non fermerà mai la sua musica

Progetto artistico-sonoro di un batterista statunitense nelle acque e nella costa di Capo Mannu

03 gennaio 2021
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SAN VERO MILIS. La musica non si ferma mai, e per sempre accompagnerà le nostre vite, e i nostri giorni anche nei momenti più difficili, come quelli che stiamo vivendo.

#IWONTSTOPTHEMUSIC è il progetto artistico che la Gallery di MArte ha dedicato alla musica. Nasce in collaborazione con il Capo Mannu sup tour e il batterista, cantante e compositore statunitense, Mike Terrana, sotto la direzione artistica di Antonio Carlo Falchi e Michele Ardu, “fotografo della musica”.

Mike Terrana, batterista statunitese della costa Est, con una quarantennale carriera alle spalle che va dall’hard rock alla fusion, passando per l’heavy metal e il jazz, è l’anima e la voce del progetto: #IWONTSTOPTHEMUSIC è il suo attuale imperativo categorico, in opposizione al momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da una marcata crisi economica, censura e distanziamento sociale, che hanno relegato l’individuo in un angolo domestico, privandolo della libertà, dell’esperienza diretta della realtà esterna, e della propria integrità mentale.

In un mondo che sembra tingersi di nero e stringersi in un nodo soffocante, i sogni e le aspettative di chiunque rischiano di perdersi nel labirinto della solitudine. E non ci sono parole appropriate per descrivere lo stato di agitazione interiore.

Solo la musica, secondo il musicista, con la sua astrazione simbolica e la sintesi evocativa, riesce a esprimere con immediatezza l’intensità delle emozioni. Da qui nasce l'invito all’azione rivolto ai musicisti e ai professionisti del settore: l’intento è quello di risvegliare le coscienze per raccogliere le forze e liberare il potenziale creativo, senza farsi scoraggiare dal lungo periodo di inattività forzata e dalla distanza fisica del pubblico. È una vera e propria sfida per creare e diffondere la propria opera d’arte per realizzare insieme un Museo ideale della musica, in cui la sovrapposizione delle esecuzioni diventa quasi una esperienza totalizzante. Per Mike così non è importante il luogo in cui si compone, quanto il «continuare a suonare, continuare a creare, perché il mondo ha bisogno della musica, il mondo ha bisogno dell’arte».

Per questo motivo Mike Terrana, portando all'estremo le regole del distanziamento sociale, si è isolato nella penisola del Sinis.

Ha sperimentato l’interazione dei linguaggi e degli strumenti dell’arte. È diventato parte di un’installazione artistica che si integra coi colori musicali dei diversi ambienti naturali, dal blues marino al jazz della macchia mediterranea, mentre i valori formali mutuati istintivamente dagli elementi trasformano le performances in estensioni sensoriali di mare e vento, di alba e tramonto.

«Hanno fermato gli spettacoli ma non possono fermare la musica», lo spunto dell'artista di Buffalo.Per fortuna.

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