La Nuova Sardegna

Oristano

Un parco urbano che cambierà la città

di Davide Pinna
Un parco urbano che cambierà la città

Mille alberi, 80mila metri quadri di prato, da via Casu all’ex mattatoio. Si creerà un polmone verde che vale milioni di euro

15 gennaio 2021
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ORISTANO. Quasi mille nuovi alberi, poco più di 4 mila arbusti e 80 mila metri quadri di prato. Oristano si prepara alla più grande rivoluzione urbanistica verde della sua storia, il coronamento del piano Oristano Est. Sta per andare in appalto la realizzazione del grande parco lineare che costeggerà tutta la periferia urbana da via Vandalino Casu sino all'ex mattatoio comunale della zona industriale, passando per la stazione e il nuovo centro intermodale. Si tratta del progetto più grande di Oristano Est, la base d'asta sfiorerà i 4 milioni di euro e gli espropri valgono 2 milioni di euro, e della seconda opera pubblica più costosa degli anni recenti, dopo il palazzetto dello sport e prima del mercato civico di via Mazzini. I fondi arrivano da Roma, si trattava della voce più importante dei 17 milioni di finanziamento concessi per il piano predisposto dalla giunta Tendas, e l'azienda che si aggiudicherà l'appalto avrà a disposizione 450 giorni per concludere i lavori. E non c'è da prevedere solo la riqualificazione di un bordo urbano degradato, fra edifici in rovina e binari mai utilizzati, residui di un sogno di centralità del porto industriale mai diventato realtà. Bisogna infatti tenere in conto anche la valorizzazione dei terreni edificabili della periferia orientale, e non si tratta di un elemento secondario vista la battaglia fra Comune e Ferrovie dello Stato per l'esproprio di due aree da 17 mila metri quadri ricomprese nel parco. Si trovano tra via Baracca e via Ghilarza, con in mezzo il nuovo centro intermodale. Il Comune le vorrebbe espropriare per circa 800 mila euro, le Ferrovie vogliono 1,7 milioni, che è il prezzo con cui sono messe in vendita sul sito dell'azienda. Sull'indennizzo deciderà la Corte d'Appello di Cagliari, ma l'esproprio non dovrebbe essere in dubbio. In cosa consiste, il parco lineare?

Si parte dal rudere di villa Eleonora, l'ex orfanotrofio fondato da Vandalino Casu anch'esso oggetto di un progetto di riqualificazione all'interno di Oristano Est, e si arriva sino al limite occidentale della zona industriale, con tutto il tratto conclusivo che seguirà pedissequamente il vecchio tracciato ferroviario, mai utilizzato, che avrebbe dovuto consentire il transito delle merci dal porto sino alla stazione. Il primo settore, quello di villa Eleonora, non altera il paesaggio agricolo circostante, caratterizzato soprattutto da agrumeti, uliveti e campi dentro i quali si snoderà il percorso ciclo-pedonale. Nel secondo settore, passando per un agrumeto storico e un'area ferroviaria dismessa che sarà rinverdita, si comincia la transizione verso la periferia urbana, che diventà realtà nel terzo settore del parco: fra via Marroccu e via Ghilarza, con il centro intermodale nel mezzo. Da qui in avanti, il modello è la High Line di New York, la vecchia linea ferroviaria sopraelevata trasformata in parco urbano. Il percorso-ciclopedonale, infatti, coinciderà con i vecchi binari del porto e, passando per l'area di via Ozieri – dove sarà riqualificata una parte dell'ex Ente Risi – e sfiorando Corte Baccas e Cuccur'e Portu, porterà sino all'inizio della zona industriale vera e propria. Qui, continuerà a seguire i vecchi binari, costeggiando la riva meridionale dello stagno di Santa Giusta, per terminare all'ex mattatoio, dove sarà ospitato l'Innovation Lab Food gestito da Sardegna Ricerche. Tutto il percorso sarà costellato di zone attrezzate, con giochi per bambini, vere e proprie palestre a cielo aperto, aree ristoro e spazi che potrebbero essere dedicati a piccoli mercatini. Un progetto molto ambizioso, che disegna una altra città.

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