La Nuova Sardegna

Oristano

Violenza in famiglia, ma sotto accusa è la madre

di Michela Cuccu
Violenza in famiglia, ma sotto accusa è la madre

In un paese della provincia. Per lei maltrattamenti, minacce e lesioni Venerdì in Tribunale ascoltato in testimonianza protetta il figlio minore

31 gennaio 2021
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ORISTANO. Fra loro non c’erano più parole d’affetto. «Voglio vederti rovinato» oppure «che ti venga un cancro». Pare fosse questo il frasario che la moglie riservava al marito. Stare insieme era insomma diventato impossibile, eppure continuavano a vivere sotto lo stesso tetto perché in quella casa c’era il loro bambino. Quando però il marito, che aveva deciso di porre fine al matrimonio, stanco di essere continuamente insultato e a volte, anche picchiato dalla moglie, ottenne dal giudice civile la possibilità di andare a vivere altrove portando con se l’unico figlio, lei avrebbe reagito in maniera violenta. Mentre l’uomo, in un tormentato trasloco cercava di raccogliere le cose sue e del figlio, lei avrebbe scatenato la sua rabbia su entrambi. Appunto il ragazzino al quale già in passato avrebbe rivolto parole non certo consone in un normale dialogo tra madre e figlio, più volte si sentì urlare contro frasi altamente ingiuriose, fino ad essere coperto di sputi. Durante il trasloco la donna non si sarebbe limitata alle parole, ma avrebbe addirittura schiaffeggiato, picchiato con un bastone il marito, per poi scagliargli addosso un mobiletto. Sarebbe stato questo l’episodio che ha spinto l’uomo a chiedere l’assistenza di un legale, l’avvocata Katia Ledda e presentare una querela nei confronti della moglie. Ora è lei, che in passato aveva a sua volta accusato il marito attraverso una querela che venne archiviata, a rischiare il processo. Proprio perché una delle due vittime è un minorenne, la denuncia nei suoi confronti è scattata d’ufficio. Le fasi più critiche di quel complicato menage sono state ricostruite durante l’incidente probatorio, che si è svolto venerdì a Palazzo giustizia, richiesto dal pubblico ministero Sara Ghiani. In un’aula protetta, il ragazzo è stato sentito dal gip Silvia Palmas. Dovrebbe essere questo l’atto finale delle indagini su questa vicenda di maltrattamenti in famiglia che si sarebbe consumata all’interno di una villetta in una paese della provincia. Dopo il matrimonio, infatti, la coppia era andata a vivere al piano superiore della casa dei genitori della donna. I due appartamenti erano comunicanti, tanto è vero che quando, ad un certo punto di quel matrimonio che andava avanti tra liti continue, lei si trasferì dai genitori, era libera di fare irruzione tutte le volte che voleva nell’appartamento dove era rimasto il marito. Accusare la propria madre è sempre però molto difficile per un bambino che durante l’incidente probatorio avrebbe riferito di un quadro tormentato ma diverso da quello contenuto nella querela. Al termine della testimonianza protetta del bimbo, il gip ha restituito gli atti al pubblico ministero (assente la titolare dell’inchiesta, sostituita dalla collega Silvia Mascia), che dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio della donna, che, difesa dall’avvocata Antonella Marras, è indagata per minacce, maltrattamenti e lesioni personali.

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