La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras: «Senza Giganti crolla l’economia»

Paolo Camedda
Cabras: «Senza Giganti crolla l’economia»

Con le sculture si sono moltiplicati le visite al museo e i benefici per i ristoratori e le strutture ricettive

07 febbraio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





CABRAS. In tanti si stanno chiedendo in queste ore quali ripercussioni ci sarebbero su Cabras se i Giganti attualmente custoditi nel Museo Marongiu fossero trasferiti al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. La risposta è univoca: per il paese lagunare, privarsi dei Giganti sarebbe un disastro, sia sotto il profilo economico sia sotto l’aspetto del richiamo turistico. A testimoniarlo in modo eloquente sono i numeri che ha registrato il museo da quando, fra i reperti che i visitatori possono osservare, ci sono anche le celebri statue di Mont ’e Prama. Se prima dell’apertura della mostra dedicata ai Giganti, il museo contava circa 9.000 ingressi all’anno, dopo l’inaugurazione del 2014 si è arrivati ad un picco di circa 68.000 ingressi, conteggiati nel 2015.

Negli anni successivi si è registrato un assestamento, con una media ingressi annuali nel biennio 2018-2019, di 43.000 persone. Fanno poco testo, invece, i dati del 2020, fortemente condizionati dalla pandemia, che ha comportato un calo drastico e inevitabile del 60% delle visite rispetto agli anni precedenti. Particolarmente significativo è al contrario l’incremento dei ricavi fatto registrare dal museo negli ultimi 6 anni: dai 12mila euro di incasso del 2013, infatti, si è passati ai 168mila euro del 2019, con un aumento di ben 156mila euro.

Di fronte a questi numeri, lo spostamento dei Giganti a Cagliari, penalizzerebbe non solo il museo ma tutto l'indotto che lavora anche grazie alla presenza delle statue di Mont ’e Prama in laguna. Operatori, strutture ricettive e ristoratori, anche oltre i confini strettamente comunali, temono una ricaduta negativa. «È giusto che i Giganti restino a Cabras, paese con una forte vocazione turistica – dice Rita Circu, titolare del B&B Terre del Sinis –. Le statue appartengono alla storia di questo paese e non ha senso che vengano portate via. Nella mia attività ricevo tanti turisti e la cosa che mi chiedono di più è vedere i Giganti di Mont ’e Prama oltre all’area archeologica di Tharros. Fa piacere quando turisti provenienti dal Giappone o dalla Cina bussano alla porta e spiegano di aver scelto Cabras per vedere i Giganti».

È logico che il trasferimento delle statue sia un’ipotesi che nessuno, fra gli operatori del settore ricettivo, voglia considerare: «Siamo disposti – conferma Rita Circu – a ospitare anche gratuitamente nelle nostre strutture gli addetti al restauro, purché quest’ultimo si faccia in paese. Diversamente c’è il rischio concreto che le statue siano portate via e non tornino più. Già oggi ho messo fuori dalle finestre delle lenzuola bianche in segno di protesta pacifica».

Sulla stessa linea d’onda anche i ristoratori. «Le statue non dovrebbero essere portate via da Cabras – afferma Angelo Pinna, titolare del ristorante, manco a dirlo, I Giganti –. Per un esercizio commerciale del paese e della zona rappresentano una grandissima risorsa. Quando sono state portate al museo, noi abbiamo lavorato molto bene per due anni di seguito e oggi c’è tanto bisogno di riprendere la massimo. Portare via le sculture da luogo in cui sono nate è un’assurdità. Vengano a Cabras a fare il restauro. Durante gli ultimi lavori abbiamo anche avuto modo di accogliere personale della Soprintendenza, offrendo loro menù particolari. E siamo pronti a rifarlo, oltre a partecipare come categoria alle proteste che saranno organizzate».

In attesa che siano definiti i dettagli per la manifestazione annunciata dal sindaco Andrea Abis, saranno adottate altre iniziative. La prima, un’idea dell’assessore Enrico Giordano, è un gesto simbolico: mettere un lenzuolo bianco alle finestre per dire no al trasferimento.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative