La Nuova Sardegna

Oristano

il caso 

Da mercoledì chirurgie a rischio mancheranno gli anestesisti

ORISTANO. I politici del centro-destra della provincia che ricoprono importanti incarichi istituzionali, come Domenico Gallus, potente presidente della commissione regionale sanità e Luisa Mele,...

27 febbraio 2021
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ORISTANO. I politici del centro-destra della provincia che ricoprono importanti incarichi istituzionali, come Domenico Gallus, potente presidente della commissione regionale sanità e Luisa Mele, medico, consigliere leghista e responsabile regionale sanità del suo partito nei giorni scorsi hanno assicurato che «sicuramente il San Martino non chiuderà». E ci mancherebbe pure. È da capire però come rimarrà aperto e come funzionerà il più importante presidio sanitario pubblico della Provincia. Intanto da mercoledì a meno di clamorosi colpi di scena si assisterà alla fortissima riduzione delle attività del servizio di anestesia e rianimazione: due dei medici che vi lavorano andranno a Cagliari in quanto vincitori di concorso (uno si è già licenziato dalla Assl di Oristano per evitare equivoci), un terzo lo farà per legge a breve. Ad altre due specializzande non è stato rinnovato il contratto (anche se la scorsa settimana il direttore della Assl Cossu assicurava il contrario) e una di queste ha pensato di non attendere i tempi della Assl e di emigrare, professionalmente, in Toscana, all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Con quattro e poi cinque unità in meno il servizio di anestesia e rianimazione da mercoledì potrà garantire solo le urgenze, e i medici dovranno di volta in volta decidere se stare in sala o in reparto. In questo modo l’intera attività del San Martino è a forte rischio di ridimensionamento. Tutti gli interventi chirurgici programmati che prevedono la presenza dell’anestesista non sono più certi.

Una situazione tra il vergognoso e l’imbarazzante ben conosciuta dal commissario dell’Ats Temussi, che interpellato sul tema dichiara che «ho chiesto e ripeterò la richiesta all’assessorato alla sanità di usare la graduatoria degli anestesisti aperta e disponibile. Ci sono otto medici da chiamare. Appena la Regione lo consentirà ne potremmo mandare almeno tre a Oristano». Ma se la Regione non dovesse sbloccare le assunzioni, promesse in questi mesi decine di volte a giorni alterni, il problema si ripresenterà identico.

Mercoledì si vedrà che cosa succederà al reparto e all’ospedale tutto. Ieri mattina il commissario della Assl di Oristano, durante la riunione con i sindaci è stato informato dalla stampa della prossima emergenza di anestesia. Cossu ha assicurato i presenti che si sarebbe informato e che avrebbe cercato modi e tempi per risolvere il problema (g.cen.)

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