La Nuova Sardegna

Oristano

Le catapecchie dovevano essere una sistemazione provvisoria

ORISTANO. È dal 2001 che le catapecchie dell’ex mattatoio sono diventate “case” per i rom. Il primo nucleo, i Breganovic, tre adulti e sei bambini, vennero trasferiti lì dal Comune quando venne...

09 aprile 2021
1 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. È dal 2001 che le catapecchie dell’ex mattatoio sono diventate “case” per i rom. Il primo nucleo, i Breganovic, tre adulti e sei bambini, vennero trasferiti lì dal Comune quando venne murato l’unico ingresso della stanzetta nel Foro Boario, dove, provenienti da Cagliari, si erano sistemati fin dagli inizi degli anni Novanta. Quella stanzetta fatiscente e chiusa dopo l’ordinanza emessa perché a rischio crollo, era l’unico edificio in muratura dove la famiglia di origini bosniache poteva trovare un riparo alternativo al camper ormai troppo piccolo. Qualche tempo più tardi nell’ex mattatoio venne sistemata anche una famiglia di origini serbe, i Dragotinovic, oggi composta da due adulti e tre bambini. La minuscola comunità, 22 persone in tutto, non ha certamente trovato una reggia nella struttura malsana. La facciata che dà sulla strada perde calcinacci, tanto da essere stata transennata dal Comune. C’è un unico gabinetto – il termine è corretto dato che non è possibile lavarsi–, c’è il cortile che si allaga ad ogni pioggia un po’ sostenuta e le fogne che si intasano. Il tutto completato da un cumulo di lamiere e ferraglie che i rom avevano raccolto per portarli in fonderia, ma che venne posto sotto sequestro per violazione delle norme di smaltimento dei rifiuti. (m.c.)

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative