La Nuova Sardegna

Oristano

Terralba e Ales ospitano altri due hub per i vaccini

di Michela Cuccu
Terralba e Ales ospitano altri due hub per i vaccini

Arriva il via libera dall’Ats e dall’Assl per le somministrazioni nei due Comuni Sarà utilizzato per i pazienti di tutto il bacino meridionale della provincia

25 aprile 2021
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TERRALBA. Mai più viaggi verso Oristano per il vaccino anti covid. Gli abitanti del Terralbese e della Marmilla avranno due hub vaccinali, uno per ciascun circondario. A Terralba la sede scelta è in via Napoli, dove ha le sue strutture anche la Livas e dove sono stati vaccinati gli ultraottantenni; per Ales invece si è optato per la palestra, che anche in questo caso ha già ospitato le vaccinazioni della fascia più anziana di popolazione.

L’Assl ha infatti dato le prime autorizzazioni e ora, per definirle, i Comuni sono all’opera per completare la dotazione di attrezzature necessarie a poter svolgere in totale sicurezza le immunizzazioni. Saranno i medici di medicina generale a occuparsi delle somministrazioni, grazie a un accordo stretto con le amministrazioni comunali. Per i due territori si tratta di un notevole progresso, considerata anche la difficoltà, soprattutto per i centri dell’Alta Marmilla, nei collegamenti con Oristano. C’è poi l’aspetto non trascurabile di evitare gli affollamenti nell’hub del capoluogo, al quale fanno riferimento anche i centri dell’hinterland.

Per il Terralbese, il bacino con i paesi più grossi, si tratterà di garantire il servizio a una popolazione di circa 25mila abitanti. Dice infatti il sindaco, Sandro Pili: «La proposta di attivare da noi un hub l’avevamo fatta alcune settimane fa. Ora è arrivato il primo consenso da parte dell’Assl che sarà definitivo solo quando avremo completato l’allestimento del punto vaccini». Il primo cittadino non sa fissare una data precisa per l’avvio della campagna di immunizzazione: «Ci vorrà ancora qualche giorno prima di iniziare realmente l’attività, ma sono abbastanza fiducioso».

La necessità di allestire anche nelle periferie le zone di concentramento per le somministrazioni era stata sollevata parecchie settimane fa da molte amministrazioni comunali, che avevano messo a disposizione propri locali e contattato i medici di base. Il ritardo nell’ottenere risposte in questo senso aveva provocato anche le proteste di alcuni sindaci, ad esempio, nel Distretto sanitario di Oristano ma anche del Barigadu, con il sostegno anche dei consiglieri regionali del territorio.

«È un problema che è stato posto anche in assemblea e con l’assessore alla Sanità – dice infatti Emanuele Cera, consigliere regionale di Forza Italia –. Il decentramento consentirà di accorciare notevolmente i tempi». La scorsa settimana l’Ats ha sciolto le riserve. Resta tuttavia la preoccupazione legata alla disponibilità dei vaccini.

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