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Parrucchiere aprono il salone: la multa arriva in diretta social

di Davide Pinna
Parrucchiere aprono il salone: la multa arriva in diretta social

ORISTANO. Accade tutto in diretta Facebook: l’annuncio dell’apertura per protesta, l'arrivo dei carabinieri e la compilazione dei verbali per la violazione delle norme contro il contagio. Il quarto d'...

27 aprile 2021
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ORISTANO. Accade tutto in diretta Facebook: l’annuncio dell’apertura per protesta, l'arrivo dei carabinieri e la compilazione dei verbali per la violazione delle norme contro il contagio. Il quarto d'ora di celebrità, è andato in onda sulla pagina social “Le Parrucchiere Like Style”, attività di via Sardegna gestita da Maria Teresa Dazzi e Monia Diana. Dei settantuno che nei giorni scorsi avevano firmato l'appello per la mobilitazione “Io apro – Oristano”, sono state le uniche a mettere in pratica quanto annunciato. Proprio mentre asciugavano i capelli di una cliente, hanno bussato i carabinieri che hanno chiesto i documenti e compilato i verbali delle sanzioni. Tutto si è svolto senza tensioni, d'altra parte le due imprenditrici conoscevano bene i rischi a cui andavano incontro. Le norme, in effetti, lasciano poco spazio ai dubbi: in zona rossa parrucchieri, barbieri ed estetisti devono tenere le serrande abbassate. In caso contrario, scatta la sanzione amministrativa da 400 a 3 mila euro e chiusura dell'esercizio per cinque giorni. Pochi gli spettatori in tempo reale del video e nel pomeriggio, poco prima che venisse cancellato dalle pagine del social, le visualizzazioni erano poco più di duecento. Alla fine del confronto i carabinieri hanno lasciato il locale, che è rimasto aperto e ha alzato le serrande anche nel pomeriggio. Nel frattempo si sono affacciati passanti e conoscenti, e una cliente ha telefonato per chiedere se la parruccheria fosse aperta. «Noi non chiudiamo» hanno spiegato le due al carabiniere che stava registrando i loro dati anagrafici. Bilancio finale del controllo, due verbali: uno a carico della cliente, una donna residente a Santa Giusta, e uno a carico della ditta. Ulteriori sanzioni, come la chiusura per cinque giorni, potrebbero essere comminate in un secondo momento. «Immaginiamo che qualcuno abbia segnalato la nostra apertura e sono arrivati i carabinieri che hanno fatto quello che dovevano fare» raccontano le due nel pomeriggio. La protesta, per ora, non sembra destinata a spegnersi: «Ora siamo aperte e resteremo aperte per tutta la settimana». Le due parrucchiere rivendicano la propria scelta: «Tenere le attività chiuse non ha più senso e stiamo andando alla fame senza motivo. Chiudere non è il metodo giusto per combattere il Covid».

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