La Nuova Sardegna

Oristano

Vaccini, gli autistici restano invisibili

di Michela Cuccu
Vaccini, gli autistici restano invisibili

Le madri sollecitano la chiamata, l’Assl risponde: «Forse li convocheremo via mail o apriremo le prenotazioni sul portale»

28 aprile 2021
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ORISTANO. «Vaccinate i nostri figli: sono fragilissimi e in serio pericolo di contagio». Si rivolge nuovamente all’Assl, Francesca Manca, madre di Nicola, 23 anni, che per una forma grave di autismo ha costante bisogno di essere aiutato. La signora Manca, nelle scorse settimane aveva denunciato su La Nuova come suo figlio e altri nella stessa condizione di grave disabilità fossero stati messi in coda nella campagna di immunizzazione dal Covid.

«I furbetti passano avanti a mio figlio», aveva raccontato. Ancora, purtroppo, nulla per loro è cambiato. Per questo motivo, ieri mattina, Francesca Manca e una piccola delegazione e di genitori di ragazzi con autismo grave, sono andati a chiedere lumi al Servizio di igiene pubblica della Assl. «Siamo stati ricevuti da una delegata della dottoressa Valentina Marras, direttrice del servizio – racconta la signora Manca –, ma le non risposte che abbiamo ricevuto sono state a dir poco disarmanti. Ci hanno detto che l’Assl di Oristano sta ipotizzando di convocarci attraverso la posta elettronica oppure di aprire un portale dedicato, ma quando abbiamo chiesto di capire per quale motivo altre persone, sicuramente non fragili, fossero state già vaccinate, non abbiamo ottenuto risposte».

Francesca Manca è indignata, ma soprattutto preoccupata. «La realtà è che dobbiamo aspettare ancora, ma ogni giorno che passa i nostri figli rischiano di ammalarsi». La sua è una denuncia precisa: «Eppure persone seguite in almeno altre due importanti strutture per disabili della provincia, sono state già vaccinate. Si badi bene, sono strutture alle quali i nostri figli, proprio per la gravità delle loro condizioni, non hanno avuto accesso». Poi precisa: «La nostra non è invidia nei confronti degli altri disabili già vaccinati, era nel loro diritto. Rivendichiamo però parità di trattamento anche per i nostri ragazzi. Anche loro frequentano un centro diurno, l’unico che abbia accettato persone con autismo grave».

La vicenda è sicuramente determinata anche dalla scarsa disponibilità di dosi di siero che non consente di svolgere speditamente la campagna di immunizzazione. La signora Manca però non ci sta: «Per altre categorie le vaccinazioni continuano». La sua denuncia tocca lo stesso tasto dolente, del quale si sta occupando la procura della Repubblica con l’inchiesta “Saltalafila”. Si sfoga: «All’inizio hanno mandato avanti i loro amici e parenti, certamente non persone fragili. Noi invece rischiamo di dover rinchiudere in casa a oltranza i nostri figli per proteggerli dal contagio. Questi ragazzi non sono in grado di capire il distanziamento fisico e le altre precauzioni che, senza vaccino, sono l’unica maniera per non ammalarsi».

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