La Nuova Sardegna

Oristano

Sedilo tutela rafforzata per il santuario dell’Ardia

Sedilo tutela rafforzata per il santuario dell’Ardia

La commissione regionale per il patrimonio impone norme più rigide Saranno salvaguardate anche le pertinenze esterne alla chiesa

29 aprile 2021
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SEDILO. Il santuario di San Costantino e il teatro dell'Ardia sono un “unicum di eccezionale valore storico, artistico e architettonico”. A sancire con atti ufficiali l'importanza del sito è la Commissione regionale per il patrimonio culturale della Sardegna. Nel decreto del 23 aprile l’organismo ministeriale ha certificato l’alto pregio dell’edificio di culto e della corte che fa da sfondo alla rievocazione dello scontro tra gli eserciti di Costantino e Massenzio. Il riconoscimento è stato attribuito su proposta della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della città metropolitana di Cagliari e delle province di Oristano e Sud Sardegna al termine del processo di verifica dell'interesse culturale. Con questo passaggio l’intero complesso viene sottoposto alle norme di tutela più rigide e i vincoli vengono formalmente estesi alle pertinenze del santuario. «Al lato pratico significa che non possono essere apportate modifiche al contesto o eseguiti lavori senza l'autorizzazione della Sovrintendenza», spiega il parroco don Battista Mongili chiarendo che non vi fossero atti ufficiali che disponessero l'applicazione delle prescrizioni di natura urbanistica e paesaggistica sull'intero complesso. Al di là dell'aspetto pratico legato all'attività di salvaguardia dei beni immobili e del contesto naturale, al sito viene dato risalto anche in virtù del patrimonio immateriale che custodisce.

«Si tratta di un complesso noto, oltre che per le vestigia architettoniche di eccezionale interesse, per il fatto che vi si svolge l’antichissima manifestazione dell’Ardia, spettacolare corsa a cavallo celebrata in onore di San Costantino, Augusto dell'Impero Romano», si legge nella relazione che la Sovrintendenza ha allegato all’istanza presentata alla commissione regionale del ministero della Cultura unitamente alla ricostruzione del contesto storico in cui è maturato il culto ispirato al taumaturgo bizantino, all'edificazione del corpo originario e alle successive stratificazioni del santuario. Nel rapporto, inoltre, è descritta la liturgia dell’Ardia, un rituale a rischio persino quest’anno a causa della pandemia. Sull'argomento don Mongili preferisce non pronunciarsi.

Il sacerdote non si è sbilanciato sulla possibilità di nominare le prime pandele nel prossimo futuro, ma a giudicare dall’andamento della situazione sanitaria non sembra un'eventualità su cui poter ragionare nel breve periodo.

Maria Antonietta Cossu

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