La Nuova Sardegna

Oristano

l’aZIONE POLITICA DI FORZA ITALIA 

«L’antica reggia degli Arborea diventi patrimonio del Comune»

di Piero Marongiu
«L’antica reggia degli Arborea diventi patrimonio del Comune»

ORISTANO. L’ex reggia giudicale deve tornare nella disponibilità della città. A chiederlo a gran voce è l’amministrazione comunale, con il sindaco Andrea Lutzu in testa. A raccogliere la richiesta,...

01 giugno 2021
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ORISTANO. L’ex reggia giudicale deve tornare nella disponibilità della città. A chiederlo a gran voce è l’amministrazione comunale, con il sindaco Andrea Lutzu in testa. A raccogliere la richiesta, il deputato di Forza Italia ed ex presidente della Regione Ugo Cappellacci e il consigliere regionale Emanuele Cera, anch’egli di Forza Italia. I due esponenti politici azzurri hanno presentato due distinte interrogazioni, Cappellacci al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, Cera al presidente della Regione, Christian Solinas.

Chiedono l’applicazione dell’Articolo 14 dello statuto regionale, nel punto che prevede l’assegnazione dei beni non più utilizzati dallo Stato alla Regione in cui tali beni si trovano. È stato quindi ribadito quindi il no a qualunque destinazione del palazzo che non sia quello della sua valorizzazione in chiave storica, tanto meno alla sua trasformazione in uffici a disposizione del Demanio statale e dello stesso Comune.

Il complesso di piazza Manno, costituito dal castello giudicale risalente all’XI secolo e dalla Torre di San Filippo edificata nel 1293 e prossima alla cinta muraria della città, fu utilizzato successivamente come carcere. «Si tratta di un edificio di grande rilevanza storica – hanno detto Cappellacci e Cera – e pertanto, come previsto dallo Statuto, deve essere messo nelle disponibilità della Regione che dopo perfezionerà la cessione dello stesso al Comune».

Le ultime ricerche, condotte con l’ausilio del georadar, hanno confermato al suo interno l’esistenza di una rete di sotterranei e probabilmente anche la presenza di un condotto che arriverebbe fino al palazzo degli Scolopi, dove, secondo lo storico Angius, sorgeva una sinagoga, giustificata da una nutrita colonia di ebrei, che poi lasciarono l’isola durante la dominazione spagnola.

Luigi Mureddu, capo gruppo consiliare di Forza Italia, ha chiarito: «La reggia di Eleonora d’Arborea deve entrare a far parte del patrimonio storico della nostra città. Ci stiamo adoperando perché ciò avvenga in tempi rapidi». Gli fa eco l’assessora alle Attività produttive Marcella Sotgiu, che aggiunge: «Il palazzo giudicale fa parte della storia di Oristano, quindi rappresenta una preziosa risorsa anche in chiave turistica. Averla nella nostra disponibilità significa disporre di un valore aggiunto per la ripartenza dopo le chiusure delle attività commerciali ed economiche causate dalla pandemia».

Già nel 2013, la Regione aveva chiesto la cessione dell’immobile al ministero di Grazia e giustizia che l’aveva usato come carcere. Richiesta reiterata prima dall’assessorato regionale agli Enti Locali nel 2016 e dal Comune nel 2020.

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