La Nuova Sardegna

Oristano

Incendio doloso in pineta allevatore dal giudice

di Enrico Carta
Incendio doloso in pineta allevatore dal giudice

Arborea accusato di aver causato il rogo che distrusse 30 ettari di alberi secolari Il pm chiede il rinvio a giudizio. Le fiamme lambirono l’Horse Country Resort

04 giugno 2021
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ARBOREA. La pineta devastata. La zona palustre ridotta in cenere. La paura e il disagio di chi, quella notte, dovette abbandonare la propria camera d’albergo mentre una luce arancione illuminava quell’angolo di paradiso trasformandolo in inferno. Sembra un bollettino di guerra e per un certo verso lo era. È il bollettino di una guerra combattuta contro un incendio che mando in fumo 33 ettari e mezzo di pineta ricoperta da alberi quasi secolari e 40 ettari di macchia mediterranea e di vegetazione palustre.

Tutta questa devastazione avrebbe avuto origine, secondo la procura, da una sola mano. È quella di Pietro Milan, allevatore di 63 anni, accusato ora dal pubblico ministero Valerio Bagattini di incendio doloso e, reato secondario rispetto al primo, di aver utilizzato come se fossero propri terreni che invece appartenevano all’agenzia regionale Forestas che si trovavano nella zona di Pauli Pirastu.

Proprio lì ebbe origine l’incendio e per l’accusa, che ora chiede il rinvio a giudizio, Pietro Milan stava probabilmente effettuando degli abbruciamenti. Era però un periodo vietato, visto che era il 22 ottobre 2019 e si era per giunta oltre il limite temporale in cui questa pratica viene ammessa. In più era un giorno di vento fortissimo e questo trasformò in devastazione ambientale un intervento che generalmente non dà problemi a mani esperte. Invece, quella sera, vere e proprie palle di fuoco volavano assieme alle folate del vento e così, in un attimo, le fiamme invasero la pineta a ridosso dell’Horse Country che infatti fu fatto evacuare. Tantissimi ospiti furono costretti a prendere poche cose e a trasferirsi per la notte nella palestra comunale di Arborea che fu aperta proprio per porre rimedio alla situazione di emergenza,

Per tutti questi motivi la procura, che coordinò le indagini affidate al Corpo forestale, contesta all’allevatore l’aggravante per aver causato pericolo per gli edifici e le strutture ricettive, per aver danneggiato zone di particolare pregio naturalistico e in più perché il danno ambientale non si è limitato al solo momento dell’incendio: la ferita della pineta permane tutt’oggi, anche se pian piano la natura si sta riprendendo i suoi spazi.

All’udienza preliminare che si terrà il 7 luglio di fronte alla giudice Silvia Palmas, sono invitate a comparire anche le parti offese che sono state individuate nella Regione, in particolare l’assessorato all’Ambiente, l’agenzia regionale Forestas e l’assessorato agli Enti locali, e ancora il Comune di Arborea e l’albergo Horse Country Resort.

Durante tutta la fase delle indagini, la difesa, affidata agli avvocati Fabio Costa e Anna Paola Putzu, non hanno scoperto le loro carte. Inizieranno a farlo con tutta probabilità all’udienza di luglio. D’altro canto la procura non avrebbe in mano solo elementi strettamente tecnici, ma anche una serie di intercettazioni effettuate nei giorni successivi all’incendio, quando già i sospetti si stavano concentrando proprio su Pietro Milan.

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