La Nuova Sardegna

Oristano

Marine oristanesi adesso è guerra legale

di Davide Pinna
Marine oristanesi adesso è guerra legale

Si fronteggiano due presidenti e due cda: ciascuno nega legittimità all’altro. Scontro anche sull’accesso alla sede

06 giugno 2021
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ORISTANO. Marine Oristanesi e controllo del porticciolo, la guerra non è finita, anzi sta per iniziare. È una presa di posizione durissima, quella di Costantino Porcu, presidente “non riconosciuto”. «Le condotte dei soggetti a vario titolo coinvolti nelle vicende sono oggetto di valutazione da parte della società e saranno sottoposte, previe valutazioni del caso, al vaglio delle autorità competenti». Il che, parafrasando il linguaggio diplomatico, significa che lo scontro in corso da quasi due anni, potrebbe spostarsi presto, nuovamente, nelle aule di tribunale. Sicuramente presso quello delle imprese, preposto a decidere su chi sia il vero padrone Marine, ma poi anche in sede penale, con un passaggio intermedio naturalmente in Procura. Il riferimento ai soggetti coinvolti non tira in ballo solo la Tharros Yachting, ma anche il Comune.

Impossibile capire da che parte stia la ragione: la stessa giustizia civile, se chiamata in causa, potrebbe metterci anni a sbrogliare la matassa. Dando a tutte le parti in gioco la stessa fiducia, la situazione potrebbe riassumersi così: le Marine Oristanesi in questo momento hanno due presidenti, Costantino Porcu nominato dal Circolo Nautico e Gianni Salis nominato dalla Tharros Yachting, e due padroni. Il che, evidentemente, si assomiglia molto ad una situazione in cui di padroni e presidenti non ce n'è manco uno. La questione d'altra parte ha anche dei risvolti immediati: chi è titolato a entrare materialmente nella sede delle Marine? Su questo fronte si sono già viste le prime scintille e il problema è destinato a riproporsi ancora più seriamente nei prossimi giorni. Ma il vero oggetto del contendere, ora come ora, è il diritto a prendere decisioni.

La Tharros Yachting ha nominato il suo consiglio d'amministrazione, presieduto da Gianni Salis, ma per Porcu quell'atto non vale nulla, dato che «il decreto del Tribunale del registro, come si legge nello stesso, non ha espresso alcuna decisione sui diritti di proprietà delle quote». Perciò, Porcu nega ogni validità all'assemblea tenutasi il 18 maggio presso lo studio del notaio Luigi Ianni: «È stato un incontro in cui il consiglio d'amministrazione in carica e il Circolo Nautico hanno ribadito a Tharros Yachting la carenza del ruolo di socio. Il presidente Porcu, l’unico titolato a farlo, non ha potuto aprire i lavori dell'assemblea proprio per l'estraneità della Tharros Yachting alla compagine sociale. Il verbale redatto dal notaio ospitante è stato iscritto al registro delle imprese solo perché proveniente da un notaio, ma questo non basta per far acquisire validità a tali atti».Porcu nega la propria decadenza da presidente del Cda e rifiuta ogni legittimità a quello nominato dalla Tharros. «L'atto di compravendita fra la Tharros Yachting e il Comune è stato stipulato quando quest'ultimo non era più proprietario, e l'iscrizione di quest'atto nel registro delle imprese non sana tale vizio originario».

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