La Nuova Sardegna

Oristano

I ragazzi sporcano, chiuso il campo

di Maria Antonietta Cossu
I ragazzi sporcano, chiuso il campo

Ardauli. Il Comune prende le contromisure dopo l’abbandono continuo di rifiuti

10 giugno 2021
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ARDAULI. A mali estremi, estremi rimedi. E così, dopo gli appelli al buon senso, le avvertenze e gli ultimatum caduti nel vuoto, è scattata la misura più drastica nei confronti dei ragazzi che erano soliti lasciare il campo di calcetto in condizioni pietose dopo avervi trascorso del tempo libero. L’accesso all’impianto sarà temporaneamente negato ai giovani trasgressori nella speranza che colgano il messaggio sull’importanza di rispettare il decoro urbano e il bene comune.

Un obbligo a cui alcuni minori tra i 7 e i 14 anni venivano meno gettando e abbandonando per terra cartacce, involucri di merendine, lattine e persino vecchi palloni. Da qualche tempo a questa parte i rifiuti erano diventati lo scenario consueto del dopo merenda di un gruppo di abituali frequentatori dell’impianto sportivo. Il campetto di Sa Coorte era spesso utilizzato come luogo d’incontro e di aggregazione. Fin qui nulla di male, se non fosse che dopo ogni raduno il rettangolo di gioco era ingombro di rifiuti e avanzi di cibo.

All’ennesimo sgarro l’amministrazione comunale ha preso provvedimenti. Ieri i cancelli dell’impianto sono stati chiusi e chi vorrà accedervi potrà farlo solo dietro richiesta. «Non siamo soliti prendere provvedimenti di questo tipo, però ve lo abbiamo spiegato in tutti i modi e non avete voluto sentire ragioni», è scritto in un comunicato pubblicato sui social media del Comune. L’amministrazione riconosce le difficoltà di tenere pulita l’area, ma chiarisce che non può essere un’attenuante per reiterare cattive abitudini.

«Non possiamo impiegare quotidianamente un operaio per ripulire, ma soprattutto i ragazzi devono capire che sono comportamenti sbagliati – spiega il vicesindaco Marco Deiana –. Terremo chiuso il campo per qualche giorno, ma permetteremo di giocare alle persone che lo chiederanno. Vogliamo semplicemente dare un segnale, lanciare un messaggio nella speranza che i ragazzi lo recepiscano, dato che con gli avvisi non abbiamo ottenuto nulla».

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