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Distretti rurali, la divisione in due ora non piace

di Michela Cuccu
Distretti rurali, la divisione in due ora non piace

ORISTANO. Sono intenzionati a costituirne due, ma adesso tutti sono pronti a dire che sono troppi. Parliamo dei distretti rurali, presentati l’altra mattina nell’aula consiliare della Provincia. È li...

27 giugno 2021
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ORISTANO. Sono intenzionati a costituirne due, ma adesso tutti sono pronti a dire che sono troppi. Parliamo dei distretti rurali, presentati l’altra mattina nell’aula consiliare della Provincia. È li che si è per così dire, “consumato” il divorzio tra gli enti che dovranno comporli. Da una parte c’è il distretto Giudicato di Arborea formato dai 22 Comuni delle Unioni Part ’e Montis, Fenici, e Bassa valle del Tirso; dall’altra il ben più affollato distretto della Sardegna Centro Occidentale, di cui fanno parte i quattro Gal della provincia con le quasi 500 imprese associate, 88 Comuni con le loro rispettive nove Unioni, la Camera di Commercio di Cagliari-Oristano e le università di Cagliari e Sassari.

Il giorno dopo la presentazione delle due realtà, tutti sono pronti a dichiarare che ancora non c’è nulla di definitivo. «Le divisioni in una provincia come la nostra sono destinate a fallire», dice la sindaca di Arborea, Manuela Pintus il cui Comune dovrà entrare nel Distretto rurale Sardegna Centro Occidentale. «In realtà – aggiunge– ancora qui nessuno dei Distretti rurali è stato istituito. Infatti, alla riunione eravamo stati invitati in qualità di sindaci proprio per interfacciarci con le imprese. Quello che spero è che venga coinvolto anche il Flag Pescando della costa Occidentale, dato che la pesca nel nostro territorio svolge un ruolo importantissimo, economico e non solo».

Pietro Arca, sindaco di Sorradile e presidente del Gal Barigadu-Guilcer, conferma: «Dobbiamo avere una visione aperta: anche per questo motivo abbiamo ricevuto richieste di adesione dal Sarcidano, dal Marghine e persino dal Medio Campidano. Gli stessi rappresentanti del Flag Nord Sardegna, presenti all’incontro, hanno spiegato che entrambi i Flag dovrebbero entrare nel Distretto, in modo avere maggior peso sui mercati internazionali». Poi aggiunge: «C’è ancora tanto da fare e il 4 luglio, avremo una nuova riunione».

Il sindaco di Mogoro, Donato Cau, spiega: «Nessuno vuole le divisioni. Ma è vero che il percorso istitutivo del Distretto dei Fenici è partito molto prima. Ci siamo trovati a discutere su come valorizzare e sostenere le nostre realtà. Poi abbiamo scoperto che gli altri avevano scelto di creare un Distretto diverso».

L’invito a scongiurare possibili divisioni arriva anche dal consigliere regionale Emanuele Cera, che si propone come «promotore di iniziative che facciano superare le divisioni e per il raggiungimento di una progettualità unitaria per trovare delle soluzioni inclusive che vedano la partecipazione di tutti i territori «alla pari. Bisogna riuscire a superare una progettualità suddivisa in due iniziative, valide entrambe. Divisioni e sovrapposizioni territoriali sarebbero inopportune e dannose per il territorio».

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