Otto milioni per l’Alta Marmilla
di Michela Cuccu
Quattro gli ambiti di intervento: scuola, salute, mobilità e commercializzazione dei prodotti locali
30 giugno 2021
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ALES. È una convenzione che vale otto milioni di euro, tutti per il rilancio dell'Alta Marmilla. Sono fondi regionali, che arriveranno attraverso l’accordo di programma quadro “Alta Marmilla ecosistema innovativo” siglato ieri mattina da parte del vicedirettore del CRP Francesca Lissia, del presidente dell’Unione dei Comuni Lino Zedda e della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Ales, Annalisa Frau.
Sono quattro gli ambiti tematici inseriti nella convenzione: istruzione con il potenziamento dell’offerta formativa; la salute, con la realizzazione di un centro di eccellenza per i disturbi del comportamento alimentare; la mobilità, con la centrale operativa e le politiche per il mobility management; la coesione e la competitività con gli interventi per la valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti del territorio. «Acceleriamo i programmi della Strategia Nazionale Aree interne per l’Alta Marmilla – ha detto l’assessore alla Programmazione, Giuseppe Fasolino, annunciando la sottoscrizione della convenzione che regola l’accordo e individua i soggetti attuatori degli interventi previsti, con capofila l’Unione dei Comuni, che si avvarrà della centrale unica di committenza. I Comuni coinvolti sono Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Curcuris, Gonnoscodina, Gonnosnò, Morgongiori, Mogorella, Nureci, Pau, Ruinas, Senis, Sini, Usellus, Villa Sant’Antonio, Villaverde. «Il rilancio delle aree interne – ha detto ancora l’assessore Fasolino – è una sfida nella sfida, perché è il simbolo di una Sardegna consapevole che potrà rialzarsi dalle macerie della crisi economica e della pandemia solo se tutti i centri saranno nelle condizioni di poter sviluppare le proprie potenzialità. Ora – ha aggiunto – è fondamentale entrare nella fase operativa e dare risposte concrete ai territori». La convenzione regola la realizzazione dell’Accordo e individua i soggetti attuatori degli interventi previsti, per quasi 8 milioni di fondi regionali, con capofila l’Unione dei Comuni, che si avvarrà della centrale unica di committenza. Per l'Alta Marmilla, territorio che da anni conduce una lotta impari contro lo spopolamento e dove i livelli di disoccupazione sono da record, si tratta di una grande opportunità. Da qui infatti potrebbe partire quel rilancio economico di un'area tra le più povere d'Europa e dove, emigrazione, abbandono scolastico e calo demografico stanno rischiando di trasformare un'area con ancora evidenti i segni di un passato ben più florido, in un deserto.
«Un passo avanti fondamentale per i territori», è il commento del consigliere regionale Emanuele Cera che, ex sindaco della relativamente vicina San Nicolò d'Arcidano, conosce i problemi della zona.
Sono quattro gli ambiti tematici inseriti nella convenzione: istruzione con il potenziamento dell’offerta formativa; la salute, con la realizzazione di un centro di eccellenza per i disturbi del comportamento alimentare; la mobilità, con la centrale operativa e le politiche per il mobility management; la coesione e la competitività con gli interventi per la valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti del territorio. «Acceleriamo i programmi della Strategia Nazionale Aree interne per l’Alta Marmilla – ha detto l’assessore alla Programmazione, Giuseppe Fasolino, annunciando la sottoscrizione della convenzione che regola l’accordo e individua i soggetti attuatori degli interventi previsti, con capofila l’Unione dei Comuni, che si avvarrà della centrale unica di committenza. I Comuni coinvolti sono Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Curcuris, Gonnoscodina, Gonnosnò, Morgongiori, Mogorella, Nureci, Pau, Ruinas, Senis, Sini, Usellus, Villa Sant’Antonio, Villaverde. «Il rilancio delle aree interne – ha detto ancora l’assessore Fasolino – è una sfida nella sfida, perché è il simbolo di una Sardegna consapevole che potrà rialzarsi dalle macerie della crisi economica e della pandemia solo se tutti i centri saranno nelle condizioni di poter sviluppare le proprie potenzialità. Ora – ha aggiunto – è fondamentale entrare nella fase operativa e dare risposte concrete ai territori». La convenzione regola la realizzazione dell’Accordo e individua i soggetti attuatori degli interventi previsti, per quasi 8 milioni di fondi regionali, con capofila l’Unione dei Comuni, che si avvarrà della centrale unica di committenza. Per l'Alta Marmilla, territorio che da anni conduce una lotta impari contro lo spopolamento e dove i livelli di disoccupazione sono da record, si tratta di una grande opportunità. Da qui infatti potrebbe partire quel rilancio economico di un'area tra le più povere d'Europa e dove, emigrazione, abbandono scolastico e calo demografico stanno rischiando di trasformare un'area con ancora evidenti i segni di un passato ben più florido, in un deserto.
«Un passo avanti fondamentale per i territori», è il commento del consigliere regionale Emanuele Cera che, ex sindaco della relativamente vicina San Nicolò d'Arcidano, conosce i problemi della zona.