Spiaggia sporca, la rivolta dei residenti
di Davide Pinna
Petizione con trecento firme per lamentare le condizioni del litorale nel tratto nord. Giunta comunale sotto accusa
06 luglio 2021
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ORISTANO. Sono trecento e hanno una richiesta ben precisa: «Ripulite la spiaggia per una larghezza di 40 metri dalla battigia, rimuovendo e smaltendo erbe e cumuli di posidonia e spianate l’arenile almeno sino alle docce, per permetterne la fruizione anche a chi ha problemi di deambulazione». È il succo della petizione presentata al sindaco Andrea Lutzu da un nutrito comitato di residenti di Torregrande durante un incontro acceso e nervoso a cui hanno preso parte anche l’assessore al Turismo, Massimiliano Sanna, quello all’Ambiente Gianfranco Licheri e i tecnici della Oristano Servizi.
Tema del confronto le condizioni dell’arenile nel tratto che va dall’istituto Stella Maris delle Giuseppine, presenti anche loro all’incontro, sino a villa Baldino. Andando verso il Pontile, infatti, la presenza delle piante e della posidonia è sotto controllo, da via dei Catalani verso il porticciolo, invece, lo strato di palle di mare si fa più denso, ricoperto da una patina grigiastra, e le erbe del sistema dunale crescono rigogliose, con lo spazio praticabile dai bagnanti che si riduce a pochi metri. «Non è solo un fatto di decoro e di difficoltà di movimento – lamentano alcuni residenti –, ma tra zecche e altri insetti diventa un problema igienico-sanitario».
«Forse avete finito i soldi e non siete riusciti a intervenire in questo tratto entro aprile – contesta polemicamente Andrea Fenu –, termine ultimo per la movimentazione della poseidonia». «Almeno ripulite la spiaggia. Una parte è perfetta, questa è in condizioni pietose», aggiunge Patrizia Sechi. Il primo cittadino cerca di spiegare il suo punto di vista: «Vi pare che se potessimo intervenire, non lo faremmo? Ci sono delle norme ben precise e dobbiamo rispettarle, altrimenti si rischiano grossi problemi anche di natura penale. In questa parte della spiaggia è da più di quindici anni che non si interviene a fondo, dal Ppr della Giunta Soru. Dall’altra parte del litorale, a causa delle correnti e di altri fenomeni, non c’è lo stesso accumulo di posidonia: per questo la situazione è così diversa. Vediamo se sarà possibile reperire altre risorse e operare magari sul modello di Alghero che, grazie a un importante finanziamento regionale, rimuove la posidonia per poi rimetterla in spiaggia alla fine della stagione balneare».
La risposta soddisfa ben poco i residenti, che continuano a lamentare un trattamento impari rispetto al lato sud del lungomare: «Abbiamo le prove che la situazione era uguale anche lì, prima della pulizia». Intanto, l’assessore Gianfranco Licheri e Oristano Servizi hanno garantito che già da oggi comincerà lo sfalcio delle erbe, lasciando intatte le radici, e proseguirà il normale servizio di pulizia dell’arenile dalle cartacce.
Tema del confronto le condizioni dell’arenile nel tratto che va dall’istituto Stella Maris delle Giuseppine, presenti anche loro all’incontro, sino a villa Baldino. Andando verso il Pontile, infatti, la presenza delle piante e della posidonia è sotto controllo, da via dei Catalani verso il porticciolo, invece, lo strato di palle di mare si fa più denso, ricoperto da una patina grigiastra, e le erbe del sistema dunale crescono rigogliose, con lo spazio praticabile dai bagnanti che si riduce a pochi metri. «Non è solo un fatto di decoro e di difficoltà di movimento – lamentano alcuni residenti –, ma tra zecche e altri insetti diventa un problema igienico-sanitario».
«Forse avete finito i soldi e non siete riusciti a intervenire in questo tratto entro aprile – contesta polemicamente Andrea Fenu –, termine ultimo per la movimentazione della poseidonia». «Almeno ripulite la spiaggia. Una parte è perfetta, questa è in condizioni pietose», aggiunge Patrizia Sechi. Il primo cittadino cerca di spiegare il suo punto di vista: «Vi pare che se potessimo intervenire, non lo faremmo? Ci sono delle norme ben precise e dobbiamo rispettarle, altrimenti si rischiano grossi problemi anche di natura penale. In questa parte della spiaggia è da più di quindici anni che non si interviene a fondo, dal Ppr della Giunta Soru. Dall’altra parte del litorale, a causa delle correnti e di altri fenomeni, non c’è lo stesso accumulo di posidonia: per questo la situazione è così diversa. Vediamo se sarà possibile reperire altre risorse e operare magari sul modello di Alghero che, grazie a un importante finanziamento regionale, rimuove la posidonia per poi rimetterla in spiaggia alla fine della stagione balneare».
La risposta soddisfa ben poco i residenti, che continuano a lamentare un trattamento impari rispetto al lato sud del lungomare: «Abbiamo le prove che la situazione era uguale anche lì, prima della pulizia». Intanto, l’assessore Gianfranco Licheri e Oristano Servizi hanno garantito che già da oggi comincerà lo sfalcio delle erbe, lasciando intatte le radici, e proseguirà il normale servizio di pulizia dell’arenile dalle cartacce.