La Nuova Sardegna

Oristano

Cuglieri il pianto dei commercianti

Cuglieri il pianto dei commercianti

«Le nostre strade erano impraticabili prima, adesso è anche peggio»

31 luglio 2021
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CUGLIERI. Dopo il grande incendio il paese, dicono gli operatori commerciali, rischia di diventare solo un cartello stradale sulla statale 292». Paure che nascono dal protrarsi del divieto di accesso al centro abitato per i veicoli provenienti da Bosa e diretti verso l’oristanese. Un divieto causato dalla frana verificatasi lo scorso mese di dicembre, quando da un costone che si trova a poche centinaia di metri dall’ingresso del paese si staccarono alcuni massi di grosse proporzioni riversandosi sulla carreggiate e in un terreno sottostante. Da allora il divieto, in vigore da oltre sette mesi, non è mai stato revocato. L’interdizione di quell’accesso sta accentuando le difficoltà in cui versano i commercianti locali, già duramente provati dalle chiusure imposte dalla pandemia dovuta al coronavirus, e adesso anche dall’incendio dei giorni scorsi che ha devastato il Montiferru e che è giunto fin dentro il centro abitato. A motivare il divieto è la mancata messa in sicurezza da parte dell’Anas del costone da cui si era staccata la frana lo scorso 28 dicembre. «Sette mesi di interdizione sono troppi – dice Francesca Giallara, che in quella strada gestisce un esercizio commerciale – le auto che arrivano da Bosa e devono proseguire per Oristano o per le borgate marine di Santa Caterina di Pittinuri, S’Archittu, Torre del Pozzo, adesso passano per la circonvallazione di bordo valle e in paese non entrano più. Questo fatto ci costringe ad una sorta di isolamento forzato, che verrà accresciuto d’ora in poi».

A danno si aggiunge altro danno per l’economia locale già fiaccata dalla pandemia. Se i vacanzieri in transito si fermavano per acquistare i prodotti locali oppure per gustare i menù proposti dai ristoranti del paese, adesso proseguono per le loro mete senza fare deviazioni. «Prima è stata la pandemia a metterci in difficoltà – dice Giallara – ma adesso è questo isolamento forzato a darci il colpo di grazia. Il calo di tutti i nostri fatturati ne è la prova lampante. E nessun esercizio commerciale è estraneo alla crisi».

I commercianti locali sono allo stremo e dicono di non riuscire ad andare avanti. Infine ad aggravare la situazione da qualche giorno si sono aggiunti anche i problemi causati dall’incendio. E se contavano sulla presenza dei turisti per risollevarsi dalla crisi, si devono ricredere. «Per tutti noi – conclude Giallara – è indispensabile che la strada venga riaperta immediatamente, anche perché tempo per la sua messa in sicurezza ce n’è stato a sufficienza». I commercianti si dicono stanchi di aspettare, e puntualizzano che le promesse di chi, a qualunque titolo, ha competenza nella gestione della problematica, non bastano più. Adesso vogliono vedere i fatti.

Piero Marongiu

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