La Nuova Sardegna

Oristano

Porticciolo, i soldi ancora non arrivano

di Davide Pinna
Porticciolo, i soldi ancora non arrivano

Il finanziamento ritirato un anno fa dalla Regione non è stato ripristinato e la procedura per i lavori resta bloccata

06 agosto 2021
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ORISTANO. C’è la notizia buona e quella cattiva. Quest’ultima non è nemmeno una novità: a un anno da quando la Regione ritirò il finanziamento da 5 milioni per la messa in sicurezza del porto turistico di Torregrande, dei soldi non c’è traccia. Intanto il progetto è pronto e il Comune garantisce di essere pronto ad andare in appalto appena arriverà il tanto atteso segnale da Cagliari. In piazza Eleonora hanno lavorato anche per il secondo lotto, quello che riguarda il dragaggio del fondale, ormai insabbiato fino al punto di impedire l’ingresso sicuro a imbarcazioni con un pescaggio superiore ai due metri.

E qui arriva la buona notizia anticipata dal consigliere comunale con delega al Porticciolo Luca Faedda: «I nuovi studi di caratterizzazione ambientale del fondale mostrino un inquinamento molto più basso di quelli precedenti. Nel piano delle opere pubbliche abbiamo previsto un finanziamento da 15 milioni, ma si tratta dello scenario peggiore. Se i dati venissero confermati, i costi potrebbero calare significativamente e questo ovviamente faciliterebbe la ricerca di finanziamenti per svolgere i lavori di dragaggio». Il dettaglio tecnico lo spiega il dirigente dei settori Sviluppo del territorio e Lavori pubblici Giuseppe Pinna: «I nuovi dati mostrano una situazione che permetterebbe di non dover qualificare interamente la sabbia come rifiuto speciale. Una parte significativa potrebbe essere portata nelle normali discariche, dopo essere stata lavata per eliminare l’eccessiva salinità. Si può immaginare un dimezzamento dei costi rispetto ai 15 milioni previsti».

L’ultima parola spetterà ai tecnici del Ministero dell’Ambiente, che dovrà dare il via libera al progetto ormai quasi completato dalle ditte Sarland, Acquatenco e Ubica e dai professionisti Andrea Ritossa, Nicola Puddu ed Enrico Arangino. Progetti pronti, dunque, ma senza risorse. Per i lavori di messa in sicurezza da 5 milioni, bisogna invece attendere la rimodulazione del mutuo infrastrutture della Regione, che sarebbe potuta scattare dal 1° luglio e di cui nulla si sa. «Ancora i soldi non ci sono stati riassegnati – conferma Luca Faedda – e questo è un problema, perché siamo già pronti a fare la gara d’appalto». L’esponente di Forza Italia, comunque, non nasconde un certo ottimismo: «Oltre alle rassicurazioni politiche fornite dall’assessore Salaris sulla priorità dell’intervento, nell’ultimo incontro in Regione circa due mesi fa ci è stato garantito che il ripristino del finanziamento non è in dubbio, ma bisogna attendere per questioni tecniche. Comunque il Comune è stato delegato a svolgere i lavori dal Demanio, che resta il proprietario del porto. Perciò è nell’interesse della Regione che in finanziamento arrivi».

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