santu lussurgiu
Niente Abbanoa, il Comune gestirà l’acqua
SANTU LUSSURGIU. Nella seduta di giovedì il Comitato istituzionale d’ambito dell’Egas ha deliberato il riconoscimento al Comune di Santu Lussurgiu della gestione autonoma del Servizio idrico...
07 agosto 2021
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SANTU LUSSURGIU. Nella seduta di giovedì il Comitato istituzionale d’ambito dell’Egas ha deliberato il riconoscimento al Comune di Santu Lussurgiu della gestione autonoma del Servizio idrico integrato. Il provvedimento conclude un percorso di confronti e avviato negli ultimi anni tra l’Egas e l’amministrazione locale che chiedeva di occuparsi in maniera autonoma del servizio, così come previsto dalla norma nazionale per i comuni in possesso di specifici requisiti. Il Testo Unico sull’ambiente prevede infatti che gli enti locali possano gestire autonomamente il servizio quando si tratti di comuni montani con popolazione inferiore ai mille abitanti oppure quando sussistano contemporaneamente l’approvvigionamento da fonti qualitativamente pregiate, sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree protette o in siti individuati come beni paesaggistici, un utilizzo efficiente della risorsa e la tutela del corpo idrico.
Per Santu Lussurgiu l’Egas ha accertato la sussistenza delle caratteristiche riconducibili al secondo caso ed è stato così possibile procedere al riconoscimento e alla salvaguardia della gestione autonoma. «Riconoscere un’autonoma gestione del servizio idrico ai comuni con gli appropriati requisiti è una priorità che il Comitato istituzionale d’ambito si è dato sin dal suo insediamento – dice Fabio Albieri, presidente dell’Egas –. Santu Lussurgiu è la prima amministrazione in Sardegna a ottenere il via libera, ma sono in corso istruttorie anche per altri comuni».
Oltre a Santu Lussurgiu, sono venticinque i comuni sardi che non hanno aderito alla gestione unica affidata ad Abbanoa e chiedono di gestire il servizio idrico in autonomia: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottida, Bultei, Burcei, Burgos, Cheremule, Esplorlatu, Fluminimaggiore, Gadoni, Lotzorai, Modolo, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Serramanna, Seui, Tertenia, Teulada, Villagrande Strisaili.
Capoterra e Sant’Anna Arresi hanno invece già avviato il processo per entrare in Abbanoa e nel primo caso l’attività è in avanzato stato di attuazione. Anche il comune di Burcei ha recentemente formalizzato l’istanza per il passaggio delle proprie infrastrutture al Gestore unico.
Per Santu Lussurgiu l’Egas ha accertato la sussistenza delle caratteristiche riconducibili al secondo caso ed è stato così possibile procedere al riconoscimento e alla salvaguardia della gestione autonoma. «Riconoscere un’autonoma gestione del servizio idrico ai comuni con gli appropriati requisiti è una priorità che il Comitato istituzionale d’ambito si è dato sin dal suo insediamento – dice Fabio Albieri, presidente dell’Egas –. Santu Lussurgiu è la prima amministrazione in Sardegna a ottenere il via libera, ma sono in corso istruttorie anche per altri comuni».
Oltre a Santu Lussurgiu, sono venticinque i comuni sardi che non hanno aderito alla gestione unica affidata ad Abbanoa e chiedono di gestire il servizio idrico in autonomia: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottida, Bultei, Burcei, Burgos, Cheremule, Esplorlatu, Fluminimaggiore, Gadoni, Lotzorai, Modolo, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Serramanna, Seui, Tertenia, Teulada, Villagrande Strisaili.
Capoterra e Sant’Anna Arresi hanno invece già avviato il processo per entrare in Abbanoa e nel primo caso l’attività è in avanzato stato di attuazione. Anche il comune di Burcei ha recentemente formalizzato l’istanza per il passaggio delle proprie infrastrutture al Gestore unico.