La Nuova Sardegna

Oristano

Ingresso sud dimenticato, odissea per entrare in città

di Davide Pinna
Ingresso sud dimenticato, odissea per entrare in città

Accesso da Santa Giusta, il centrosinistra attacca la giunta sui lavori mai partiti «Ci sono tre milioni e mezzo dal 2013, ma il Comune resta a guardare»

06 ottobre 2021
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ORISTANO. Chi ha buona memoria ricorda bene che calvario fosse l’ingresso nord, prima che i semafori venissero sostituiti dalle rotatorie una decina di anni fa. Chi avesse necessità di rinfrescare la memoria può visitare ogni mattina l’ingresso sud da Santa Giusta: in un chilometro e mezzo, fra via Parigi e via Solferino, si contano cinque semafori e svariati minuti di attesa. È la porta d’ingresso in città per chi proviene dalla Sardegna meridionale e attorno ci sono le attività commerciali della zona industriale e scuole molto frequentate come lo Scientifico e le Industriali, ma l’asse stradale composto dalla provinciale 56 e da via Cagliari non è per nulla scorrevole.

I soldi per rimetterlo a nuovo ci sono dal 2013 e non sono briciole: tre milioni e mezzo rimasti per sette anni fermi. Ora l’opposizione di centro sinistra, con un’interrogazione firmata dai consiglieri Efisio Sanna e Maria Obinu (Pd) e dall’indipendente Francesco Federico, chiede al Comune di fare chiarezza su questi ritardi. L’idea, mai messa in pratica, inizia a prendere corpo intorno al 2010 e, dopo cinque anni, la Provincia ottiene il finanziamento della Regione. A quel punto cominciano i problemi: «Dopo un anno di inattività della Provincia – spiega Efisio Sanna – la Regione delegò la realizzazione dell’opera all’Anas». Dalla padella alla brace: passa un altro anno senza che l’Anas riesca ad avviare le procedure. Nel 2017 si fa avanti il Consorzio Industriale, che alla funzionalità di quella strada è particolarmente interessato dato che è una delle principali vie di accesso all’area degli insediamenti e la giunta regionale accoglie la proposta. «Regione, Provincia e Consorzio – ricostruisce Sanna – firmano la convenzione nell’aprile 2018 e a giugno cominciano le procedure di gara per la progettazione, che viene affidata nel settembre del 2019».

Se ne occupa un raggruppamento temporaneo di imprese, formato dalle sassaresi Ip Ingegneria e studio Solmona. Poi cala il silenzio, salvo una piccola gara da tremila euro a febbraio 2021 per lo svolgimento delle indagini geologiche. «Il ritardo dalla concessione del finanziamento, quasi sette anni, è pauroso – attacca Efisio Sanna –. Il Comune è socio del Consorzio con una partecipazione del 31 per cento, ma ci chiediamo se abbia svolto il suo ruolo legato all’impulso delle attività consortili. Quali sono le ragioni di questi ritardi e che azioni ha intrapreso il sindaco Lutzu nel consiglio di amministrazione del Consorzio per manifestare il proprio disappunto? Fino a oggi dal primo cittadino abbiamo potuto registrare solo un silenzio tombale. Attendiamo educatamente giustificazioni, ma questi ritardi restano inaccettabili».

Lo studio di fattibilità allegato alla gara d’appalto per la progettazione prevede la realizzazione di quattro rotatorie: agli incroci con via Corrias e via Parigi, in territorio di Santa Giusta, e con via del Porto e via Messina, a Oristano. In più è previsto il rifacimento del manto stradale, la sistemazione di uno spartitraffico e la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale sicuro.

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