santu lussurgiu
Nuovo rogo nel Montiferru, in cenere ettari di bosco
SANTU LUSSURGIU. Ritorna il fuoco. Ritornano alla mente i momenti drammatici di luglio quando mezzo Montiferru andò in cenere. Purtroppo la siccità prolungata non aiuta perché mantiene i terreni e la...
11 ottobre 2021
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SANTU LUSSURGIU. Ritorna il fuoco. Ritornano alla mente i momenti drammatici di luglio quando mezzo Montiferru andò in cenere. Purtroppo la siccità prolungata non aiuta perché mantiene i terreni e la vegetazione secchi, mentre il vento ancora una volta dà una mano alle fiamme che viaggiano nonostante il dispiegamento di un notevole apparato antincendio. Il rogo è partito ieri mattina nella zona nord orientale del comprensorio di Santu Lussurgiu, a Nuraghe Oschera, e la tramontana ha alimentato le fiamme spingendole per un lungo tratto verso il territorio comunale di Borore.
Ancora nella tarda serata di ieri l’incendio era attivo e stava continuando a divorare ettari di bosco, in una superficie che non era stata toccata dal precedente rogo del 23, 24 e 25 luglio o era stata solamente lambita dalle fiamme in quell’occasione. A coordinare le operazioni di spegnimento è stato il personale della stazione del Corpo Forestale di Seneghe e del nucleo GAUF di Oristano, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi di Bosa, Fenosu, Pula, Alà dei Sardi e San Cosimo. Col passare delle ore si sono aggiunti da due canadair di stanza a Ciampino, che dall’alto hanno dato manforte anche alle cinque squadre di Forestas dei cantieri di Santulussurgiu, Cuglieri, Scano Montiferro, Abbasanta, Paulilatino, a due squadre delle compagnie barracellari di Santu Lussurgiu e Paulilatino, a diverse squadre dei vigili del fuoco di Oristano e Macomer e a due squadre di volontari dell’associazione SardegnaCentrale di Oristano.
Rispetto al dramma della scorsa estate, stavolta non ci sono stati problemi per i centri abitati. La prefettura ha gestito e coordinato le operazioni da questo punto di vista e gli unici problemi si sono registrati in alcune aziende agro zootecniche: c’è stato infatti bisogno di mettere in salvo il bestiame. (e.carta)
Ancora nella tarda serata di ieri l’incendio era attivo e stava continuando a divorare ettari di bosco, in una superficie che non era stata toccata dal precedente rogo del 23, 24 e 25 luglio o era stata solamente lambita dalle fiamme in quell’occasione. A coordinare le operazioni di spegnimento è stato il personale della stazione del Corpo Forestale di Seneghe e del nucleo GAUF di Oristano, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi di Bosa, Fenosu, Pula, Alà dei Sardi e San Cosimo. Col passare delle ore si sono aggiunti da due canadair di stanza a Ciampino, che dall’alto hanno dato manforte anche alle cinque squadre di Forestas dei cantieri di Santulussurgiu, Cuglieri, Scano Montiferro, Abbasanta, Paulilatino, a due squadre delle compagnie barracellari di Santu Lussurgiu e Paulilatino, a diverse squadre dei vigili del fuoco di Oristano e Macomer e a due squadre di volontari dell’associazione SardegnaCentrale di Oristano.
Rispetto al dramma della scorsa estate, stavolta non ci sono stati problemi per i centri abitati. La prefettura ha gestito e coordinato le operazioni da questo punto di vista e gli unici problemi si sono registrati in alcune aziende agro zootecniche: c’è stato infatti bisogno di mettere in salvo il bestiame. (e.carta)