La Nuova Sardegna

Oristano

Le Lettere di Gramsci sabato incontro a Ghilarza

Le Lettere di Gramsci sabato incontro a Ghilarza

Il curatore dell’edizione critica Francesco Giasi al circolo della lettura Una serata colloquiale per ripercorrere uno dei testi classici della lingua italiana

10 novembre 2021
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GHILARZA. La profondità dell’animo di Antonio Gramsci e i suoi aspetti caratteriali meno conosciuti sono il lascito di uno dei testi ormai classici della letteratura e della lingua di Dante, «patrimonio comune della cultura italiana», secondo la definizione di Benedetto Croce: le Lettere dal Carcere.

Lo scambio epistolare tra l’uomo politico e i familiari durante i terribili anni della prigionia pubblicato per la prima volta nel 1947 da Einaudi si arricchisce di una nuova e per certi versi definitiva edizione, voluta sempre da Einaudi, che l’ha inserita nel catalogo della sua più prestigiosa collana, I Millenni, curata dal direttore dell’Istituto Gramsci, che si compone di 1257 pagine con un robusto e profondo apparato filologico.

Il volume, pubblicato quasi un anno fa, sarà presentato per la prima volta in Sardegna sabato alle 18 nel Circolo di lettura del paese.

L'anteprima in Sardegna, voluta dalla Biblioteca Gramsciana di Ales, dalla Fondazione Casa Museo di Ghilarza e dallo storico sodalizio culturale locale, porterà nel paese d'elezione di Antonio Gramsci Francesco Giasi, direttore della Fondazione Antonio Gramsci di Roma e autore dell'edizione critica.

Per una precisa scelta dei relatori il tono della presentazione sarà colloquiale, sulla falsariga dei contenuti delle missive che Antonio Gramsci indirizzò ai suoi cari durante la detenzione. «Sai cosa mi è tornato alla memoria?», scriveva nel 1931 in una lettera alla madre per introdurre l'aneddoto su un errore ortografico ricorrente. Da questa forma evocativa prenderanno spunto i dialoghi tra Francesco Giasi, Luigi Manias, il direttore tecnico della Biblioteca gramsciana, e Marcello Marras, direttore del Centro Servizi Culturali di Oristano, per raccontare Gramsci e i suoi affetti, le esperienze, l'approccio alla vita e alla conoscenza, il suo rapporto con Ghilarza e il territorio e l'importanza della formazione culturale e politica legata alla Sardegna.

«Le lettere dal carcere riconsegnano il volto umano di Gramsci e fanno scoprire aspetti del suo carattere per certi versi sorprendenti – spiega Manias, che ha colla borato all'edizione critica – il volume rappresenta, per rigore filologico e completezza di informazioni, la migliore edizione delle Lettere». L’opera, raccoglie 489 missive, scritte da Gramsci dal 20 novembre 1926 al 23 gennaio 1937, e 22 documenti collocati in un’apposita appendice (istanze e richieste a varie autorità, tra cui quella di espatrio avanzata nell’aprile 1937). I testi inediti sono 12: 4 lettere, 3 cartoline, 2 telegrammi, 3 dei documenti in appendice; vi sono anche brani parzialmente inediti, e con pregevole lavoro filologico sono state portate alla luce parti monche. Le lettere pubblicate per la prima volta non sono trascurabili, a partire da quella dell’8 aprile 1929 alla madre.

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