La Nuova Sardegna

Oristano

I dannati della farmacia territoriale

I dannati della farmacia territoriale

Ad Ales una sola apertura al mese, protestano le associazioni

13 novembre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





ALES. Sanità pubblica sempre più distante dai cittadini. Disagi e proteste da parte degli utenti per la carenza di alcuni servizi, quali le segnalazioni delle lunghe attese per poter accedere, nell'unico giorno di apertura mensile, alla farmacia territoriale. «Il 10 novembre, come volontario dell'Associazione A.D.A., mi sono recato ad Ales per il ritiro di farmaci e alimenti per alcuni anziani impossibilitati a recarsi di persona presso la farmacia territoriale del distretto sanitario di Ales», racconta Ignazio Marrocu, presidente dell' Associazione per i diritti degli anziani del Sarcidano - Barbagia di Seulo - Mandrolisai - Alta Marmilla. «La situazione non era degna di un paese civile; 50 persone – continua Marrocu – aspettavano in fila da alcune ore il loro turno, al freddo e sotto la pioggia. Fino a poco tempo fa il farmacista ad Ales era presente tutti i giorni e quando è andato in pensione non è stato sostituito; inizialmente l'apertura era garantita una volta alla settimana, adesso una volta al mese».

Situazione non facile per gli anziani, ma anche per i lavoratori, costretti a chiedere ore di permesso o ferie per garantirsi la scorta di medicinali e dispositivi salvavita. Altra questione sollevata dal Presidente territoriale dell’ADA riguarda la somministrazione delle terze dosi, ritenuta indispensabile per sconfiggere la pandemia che, dai dati diffusi, pare stia riprendendo vigore anche nell’isola. «L’Associazione, facendosi interprete del sempre crescente malcontento e del disagio a cui persone anziane sono sottoposte, chiede che siano tenute nella dovuta considerazione le situazioni dei cittadini affetti da patologie pregresse e con evidenti problemi ostativi agli spostamenti da effettuare in autonomia», scrive in una nota inviata alle autorità sanitarie, il presidente Ignazio Marrocu che sottolinea: «in tanti ci hanno manifestato le difficoltà ad effettuare i viaggi richiesti, a volte davvero complicati per un’utenza particolarmente fragile, per di più nel periodo invernale. Appare, inoltre, incomprensibile come in altre A.T.S. e Distretti della Sardegna, vengano prontamente attivate le somministrazioni nei vari Comuni di competenza».

L’Associazione propone «che vengano attivate tutte le procedure necessarie affinché gli anziani siano vaccinati nei comuni di residenza. Mentre per le persone con possibilità ad effettuare spostamenti, siano attivati dei servizi di bus navetta dedicati, per sopperire alla quasi inesistente rete del trasporto pubblico locale». (iv.ful.)



In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative