La Nuova Sardegna

Oristano

Aveva ragione l’algoritmo l’infermiera chiede scusa

di Michela Cuccu
Aveva ragione l’algoritmo l’infermiera chiede scusa

Ieri vaccinati i pazienti mandati via martedì per una errata interpretazione E in previsione della terza dose diffusa appello di Loi (Progressisti) alla Ats

18 novembre 2021
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ORISTANO. «Oggi mi hanno vaccinato e si sono persino scusati dell’equivoco»: Elia Sanna ieri mattina era visibilmente sollevato. Protagonista, suo malgrado, di uno spiacevole episodio avvenuto all’hub di Sa Rodia, dove, pur essendo stato regolarmente convocato per la terza dose, si era visto rifiutare la vaccinazione contro il covid- 19, con una spiegazione a dir poco sorprendente. «Non sono trascorsi dei mesi dalla seconda dose: questo richiamo ancora non lo può fare», più o meno era stata questa la risposta dell’infermiera che avrebbe dovuto inoculare il siero a Sanna ma anche ad altri anziani c he come lui, per quasi un’ora avevano atteso il loro turno all’esterno del Palazzetto dello sport.

«L’equivoco, che però è costata una perdita di tempo per me ed altre persone, alcune delle quali abitano lontano da Oristano e che ora si dovranno nuovamente prenotare – racconta Sanna – nasceva da un calcolo empirico dell’infermiera. Per lei, i sei mesi non erano trascorsi in quanto avevo ricevuto la seconda dose il 20 maggio. Il tutto nonostante la piattaforma regionale attraverso la quale avevo fatto la prenotazione, avesse accolto la mia richiesta, fissato a mercoledì la data per il mio richiamo, con tato di conferma attraverso un sms inviatomi sul telefono». Comprensibilmente infastidito, Sanna aveva reso pubblica la sua e di altri, disavventura, diventata notizia. Ieri mattina però, si è ripresentato all’hub. «Ci sono andato per accompagnare una mia familiare. Come me, era stata vaccinata 180 giorni prima, sei mesi, appunto» racconta. Calcolo dei giorni risultato, anche in questo caso, valido per l’algoritmo della piattaforma regionale che ha fissato la data del richiamo per la giornata di ieri. «L’ho accompagnata per vedere se anche per lei ci sarebbe stato un rifiuto. Invece, c’era la stessa infermiera che mi aveva rimandato indietro. Mi ha detto che avevo ragione io e siamo stati vaccinati tutti e due. Resta però l’amaro in bocca al pensiero delle altre persone che non sono state vaccinate per un banalissimo errore di calcolo», è la conclusione di Elia Sanna.

È proprio legata all’esigenza di non costringere gli anziani e i fragili a dover arrivare fino a Oristano per la terza dose, ma di essere vaccinati nel loro paese, la richiesta inoltrata dal sindaco di Santu Lussurgiu, Diego Loi, ai vertici dell’Ats Sardegna. Loi, che è anche consigliere regionale dei Progressisti, ha inviato una lettera al Commissario straordinario dell’Assl di Oristano, Giorgio Steri, alla direttrice del Servizio Igiene Pubblica, Valentina Marras e al Commissario straordinario dell’Ats Sardegna Massimo Temussi.

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