La Nuova Sardegna

Oristano

Cani randagi in periferia, progetto per adottarli

di Paolo Camedda
Cani randagi in periferia, progetto per adottarli

Cabras. Il Comune si prepara a un piano per limitare i problemi generati dagli animali senza padrone

19 gennaio 2022
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CABRAS. L’amministrazione dice di aver fatto molti sforzi per arginarlo, ma il fenomeno dei cani randagi nelle periferie continua a rappresentare, seppur in misura più contenuta rispetto al passato, un problema. I lettori continuano a segnalare casi di cani senza padrone che scorrazzano vicino alle case e hanno espresso preoccupazione per le questioni di salute pubblica legate fenomeno.

Gli animali randagi costituiscono infatti una sorta di mina vagante per la trasmissione di malattie infettive, in particolare quelle trasmesse all’uomo tramite il morso delle zecche o tramite le pulci. Così anche fare una passeggiata o un po’ di attività fisica all’aperto finisce per rappresentare un rischio. La giunta, però, spiega di non essere a conoscenza di problemi gravi. «Non risultano pervenute al momento segnalazioni ai vigili o al sindaco da parte dei cittadini in merito al problema – riferiscono dall’amministrazione comunale –. Perciò, come previsto dalla norma, quando viene trovato un cane randagio, lo si porta al canile».

Per il futuro, tuttavia, c'è in serbo un’importante novità, che dovrebbe ridurre ulteriormente il problema del randagismo nelle periferie. Oltre a continuare con le campagne di sterilizzazione, utili affinché si evitino nascite incontrollate che andrebbero a incrementare la popolazione dei cani e dei gatti senza padrone, partirà un nuovo progetto, attualmente in fase di definizione, che servirà per incentivare le adozioni di quei cani che, prelevati dalla strada, finiscono in un canile.

L’obiettivo è duplice: dare una vita dignitosa agli animali, e, contemporaneamente, limitare in maniera ancor più consistente sul problema del randagismo. I cittadini auspicano anche una programmazione più puntuale delle disinfestazioni, fondamentali per limitare la diffusione di parassiti come le zecche e di conseguenza i rischi, da parte dell’uomo di contrarre infezioni se morsi da un cane randagio, in special modo in quelle zone del paese confinanti con la campagna. Ma con probabilità dovranno aspettare l’arrivo dei mesi caldi. «In merito al tema delle disinfestazioni – replicano infatti dal Comune – al momento è prematuro parlarne. Siamo in pieno inverno e solitamente la programmazione avviene nel corso della stagione estiva».

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