La Nuova Sardegna

Oristano

I giudici al Comune di Oristano: «Assistete quel bimbo subito»

Davide Pinna
I giudici al Comune di Oristano: «Assistete quel bimbo subito»

Il genitore di un alunno con disabilità costretto a rivolgersi alla giustizia amministrativa per far valere i propri diritti

22 gennaio 2022
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ORISTANO. Per anni, uno studente oristanese disabile ha potuto fare affidamento solo su suo padre, per affrontare gli spostamenti e le basilari necessità personali durante l'orario scolastico.

Ora, un'ordinanza cautelare della prima sezione del Tar della Sardegna (presidente Dante d'Alessio, estensore Tito Aru, consigliere Oscar Marongiu) richiama il Comune ai suoi doveri: l'ente locale dovrà farsi carico delle esigenze del ragazzo e dovrà farlo senza attendere l'approvazione del bilancio e dei necessari adempimenti contabili.

La brutta vicenda comincia nell'anno scolastico 2017/18: «da allora la scuola ha richiesto l’intervento quotidiano del padre per la movimentazione del ragazzo durante le lezioni anche con chiamata diretta» si legge nella delibera di giunta con cui il Comune ha deciso di resistere al ricorso presentato davanti ai giudici amministrativi dal genitore a dicembre del 2021.

«L'uomo – scrivono i magistrati nell'ordinanza – era costretto a permanere in prossimità della scuola per far fronte alle eventuali esigenze di intervento». Fin da subito, il padre aveva fatto richiesta per attivare un servizio di assistenza da parte del Comune e della scuola, ma la legittima pretesa di veder applicato un diritto riconosciuto dalle leggi si era trasformata in lungo tira e molla che solo ora, con la pronuncia da parte del Tar, dovrebbe giungere a conclusione.

Negli anni, scuola e Comune non riescono a trovare un accordo: la dirigente chiede l'attivazione del servizio di assistenza, ma l'ente locale si limita a proporre un aumento delle ore di educativa specialistica, cosa che a giudizio della dirigente non risponde alle esigenze del ragazzo.

Giunti a questo punto, al genitore non restava altra strada che rivolgersi ai giudici amministrativi, affidandosi all'avvocatessa Maria Giovanna Pisanu.

Così sono stati citati in giudizio il Comune, il Ministero, la scuola e l'ufficio scolastico provinciale, con lo scopo di annullare tutti gli atti che non prevedono l'assistenza per il ragazzo, far riconoscere l'obbligo degli enti coinvolti di fare la loro parte e ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali ed esistenziali subiti in questi anni di sacrifici.

La decisione dei magistrati arriverà nei prossimi mesi, ma intanto ieri è stata emessa l'ordinanza: «Non è superfluo ricordare che, per consolidata giurisprudenza le esigenze di bilancio non possono considerarsi prevalenti rispetto al diritto all’istruzione, all’educazione e all’integrazione scolastica degli studenti con disabilità». Viste le premesse, la conclusione è scontata: tutti i provvedimenti impugnati vengono sospesi «ai fini del riesame, da parte dell’amministrazione comunale, della posizione dell’alunno, per addivenire all’assegnazione di un’assistenza specialistica in relazione alle sue effettive esigenze assistenziali». Il ragazzo avrà finalmente l'assistenza che gli spetta.

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