La Nuova Sardegna

Oristano

La Sartiglia si fa piccina piccina

di Eleonora Caddeo
La Sartiglia si fa piccina piccina

Il Comune ha sciolto la riserva: solo vestizione dei due componidori, la sfilata e l’incrocio delle spade

29 gennaio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. La fumata è grigio scuro. La tradizione sarà rispettata con la vestizione, la sfilata e l’incrocio della spade, ma nella Sartiglia 2022 mancherà quasi tutto il gusto della giostra di carnevale, che sarà privata anche della corsa alla stella oltre che delle evoluzioni in via Mazzini, che erano state escluse dal programma già da diverse settimane. La decisione è arrivata a conclusione della riunione presieduta dal sindaco, Andrea Lutzu, anche nel suo ruolo di presidente della Fondazione Oristano. A palazzo Campus Colonna erano poi presenti il presidente dell’Istituzione Sartiglia, Luigi Cozzoli, e i presidenti dei gremi di San Giovanni e San Giuseppe, Michele Pinna e Antonello Addari, corporazioni che si occuperanno rispettivamente della Sartiglia di domenica 27 febbraio e della giostra di martedì 1° marzo.

Neanche a dirlo, la comunicazione ha creato immediatamente malumori e malcontenti, anche tra i banchi della compagine al governo della città. La scelta di una Sartiglia ridotta ai minimi termini a molti è sembrata il frutto della volontà di andare con le briglie tirare da parte dell’amministrazione comunale e arriva, se non inaspettata, quanto meno lasciando perplessi sia il popolo di appassionati che gli stessi addetti ai lavori, i quali sino a prima dell’incontro, pensavano che le porte per fare anche le discese alla stella in via Duomo fossero ancora aperte. Evidentemente, ieri mattina, al tavolo ovale della sala della giunta comunale, sono state comunicate le valutazioni fatte dall’amministrazione lasciando sul tavolo l’ipotesi meno gradita che lascia a bocca asciutta organizzatori e appassionati.

«Siamo tutti consapevoli della difficoltà del momento – osserva il sindaco Lutzu –. L’evoluzione della pandemia ogni giorno ci riporta una condizione di grande difficoltà. Per questo motivo, con grande dispiacere, capiamo che non sarà possibile proporre una Sartiglia come la tradizione ci ha tramandato. Crediamo però che, se la situazione sanitaria non subirà un'evoluzione negativa, ci siano le condizioni perché si possa proporre alla città un programma che, rispettando le norme di sicurezza, consenta di rinnovare l’appuntamento con la tradizione».

Tradotto significa un limitato programma in due giornate, domenica 27 febbraio e martedì 1° marzo, che preveda la vestizione dei componidoris nelle sedi dei due gremi, in via Aristana e via Solferino, la sfilata dei cavalieri fino a via Duomo, la benedizione alla città del capocorsa e l'incrocio delle spade. E qui iniziano i malumori e le critiche che, difficilmente, si fermeranno a oggi. Contro il sindaco vanno, cosa insolita, anche i suoi compagni di viaggio in amministrazione. «Le sfilate a cavallo si fanno ad aprile e maggio, non per carnevale – tuona dal proprio profilo social Antonio Iatalese, consigliere di maggioranza per Fratelli d’Italia, partito del sindaco –. L’eventuale scelta di ridurre la Sartiglia ad un mero corteo a cavallo è un errore, perché non evita il rischio che si creino assembramenti durante la sfilata. È una scelta che non soddisfa nessuno e che, come sempre più spesso accade, è stata presa senza alcun coinvolgimento dei consiglieri». Se la maggioranza è così critica, l’opposizione non è certo più tenera. La consigliera Maria Obinu nota soprattutto «La mancanza di coerenza del sindaco che ieri voleva chiudere le scuole, oggi fa svolgere la Sartiglia sebbene in forma limitata. Sono del parere che bisogna tornare alla normalità e che il sindaco avrebbe dovuto lavorare per far svolgere la Sartiglia quasi per intero, garantendo la sicurezza e non questa forma ridotta. Ha scelto di vivere nell’emergenza costante».

E i protagonisti? «Soddisfazione sarebbe fare la Sartiglia completa – commenta s’oberaju del gremio di San Giovanni, Michele Pinna –, ma usando l'intelligenza vista la situazione sanitaria. Ci è stato comunicato che l’unica strada percorribile sembra essere questa. Se mi permettessero di fare la corsa alla stella sarei ben contento, ma ci adeguiamo».

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative