La Nuova Sardegna

Oristano

Alessandro Perdisci resta alla guida della Cisl

di Paolo Camedda
Alessandro Perdisci resta alla guida della Cisl

È stato confermato segretario nel congresso territoriale. Sarà affiancato da Elena Aroffu e Pietro Sale

05 febbraio 2022
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ARBOREA. Si è concluso con la nomina del nuovo direttivo l’undicesimo congresso territoriale della Cisl. Alessandro Perdisci è stato confermato nel ruolo di segretario generale, mentre Elena Aroffu e Pietro Sale saranno gli altri due componenti della segreteria. L’assemblea ha avuto una buona partecipazione, con 64 delegati espressi dai diversi congressi di categoria ed è stata presieduta dal Segretario generale della Cisl Sardegna, Gavino Carta, alla presenza del Segretario nazionale Giulio Romani, che ha tenuto un intervento prima delle votazioni.

Il Segretario generale, nel suo discorso, ha toccato tutti i problemi più importanti che riguardano la provincia e il mondo del lavoro, e ha aperto la discussione. «La pandemia – spiega il confermato segretario Alessandro Perdisci – ha acuito una crisi generale: sanitaria, innanzitutto, che si è ben presto trasformata in crisi economica, e del mercato del lavoro, con un enorme impatto sui redditi di persone e famiglie. Il dato più rilevante è l’aumento drammatico delle diseguaglianze».

Ecco quindi i numeri: «Nel primo anno di convivenza con il Coronavirus in Italia è cresciuta la concentrazione della ricchezza e, di contro, anche la povertà assoluta, con un milione e 400mila famiglie che sono sprofondate in questa drammatica situazione. Il sistema economico colpisce prevalentemente le persone povere, gli appartenenti a minoranze etniche e le donne». Non sta meglio il mercato del lavoro: «La crisi pandemica ha messo in ginocchio il mercato del lavoro – sottolinea Perdisci - . I settori più colpiti sono stati i servizi, in particolare il turismo, ristoranti, alberghi, cinema, palestre, discoteche, teatri, musei. L’Oristanese nel 2020 ha avuto il 45% in meno di attivazioni di rapporti di lavoro rispetto al 2019 e nel 2021 ne ha recuperato solo l’11 % avendo ancora un gap del 35%. La disoccupazione si attesta al 15,11%, quella giovanile tra i 15-24 anni al 38,7%. Il risultato è un territorio abbandonato dalle istituzioni, sempre meno attrattivo e che si sta spopolando: sono stati persi 11mila residenti negli ultimi dieci anni, a un ritmo di mille all’anno, in gran parte nelle zone interne».

Nella relazione non mancano passaggi significativi sulla sanità pubblica, che «deve mettere al centro il cittadino», sull’importanza della scuola e dell’istruzione, in un territorio con alti tassi di abbandono scolastico, e su quella della manutenzione e prevenzione nei territori per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. «La pandemia stia mutando la vita sociale, economica, politica di tutti – afferma il confermato segretario generale –, con conseguenze che ancora oggi è difficile poter valutare, ma che necessitano di una attenta e rapida lettura per continuare a rimanere protagonisti nel mondo del lavoro».

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