samugheo
Finanziato il restauro dei menhir
Sono i frammenti rinvenuti nelle campagne del paese nel 2008
08 febbraio 2022
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SAMUGHEO. I frammenti di menhir rinvenuti anni fa tra i muretti a secco delle campagne acquisteranno importanza e valore attraverso l'intervento di restauro finanziato alla fine del 2018 dalla Regione e a lungo rinviato a causa di una serie di intoppi. A gennaio si è conclusa la fase della progettazione curata da una società di Roma e valutata positivamente dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio. Nei giorni scorsi anche la giunta comunale ha dato il suo beneplacito. «Le limitazioni imposte dalla pandemia, la carenza di personale in alcuni periodi e la grande mole di lavoro richiesta da altri progetti hanno causato un forte ritardo, ma ora che la situazione si è sbloccata può partire l'iter per l'affidamento dei lavori», dice il sindaco Basilio Patta, che confessa di non poter ancora ipotizzare un futuro per le statue di pietra. «Faremo le valutazioni sulla destinazione e sulla sistemazione logistica dei beni con l'ente di tutela. Naturalmente la speranza è che dopo il restauro i reperti rimangano a Samugheo, che fa anche parte della rete sarda delle statue Menhir», ricorda il primo cittadino. Le prime testimonianze furono trovate per caso nel 2008 nell'area campestre di Linn'e Cresia e nei dintorni. I reperti erano mimetizzati tra centinaia di anonimi massi utilizzati per tirare su i muri di confine dei fondi agricoli, o, in molti casi, erano coperti da una spessa coltre di terra. Qualche anno più tardi fu avviata una campagna di scavi che riportò alla luce circa 400 frammenti di pietra. (mac)