La Nuova Sardegna

Oristano

Consorzio di Bonifica, nuove scintille

Consorzio di Bonifica, nuove scintille

Il caso finisce in Regione. Interrogazione dei 5 Stelle sugli 87 lavoratori precari

19 febbraio 2022
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ORISTANO. «Da una parte un Consorzio di Bonifica ancorato sulla propria posizione in maniera irragionevole, dall’altra l’assessorato all’Agricoltura che chiede il rispetto delle linee guida. Quello che si sta trascinando è un pericoloso braccio di ferro a scapito dei lavoratori avventizi che da tempo sono in attesa di stabilizzazione». Alessandro Solinas, consigliere regionale 5 Stelle, annuncia così la presentazione di un’interrogazione, rivolta al presidente della giunta, Christian Solinas e all’assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia, sulla vertenza per la stabilizzazione degli 87 lavoratori precari del Consorzio.

Tempo fa i 5 Stelle avevano prospettato la nomina di un commissario ad acta, «ma oggi la speranza è che non si debba arrivare a questo o ad altre soluzioni estreme. Anche se – scrive Solinas – in mancanza di una soluzione ragionevole e guidata dal buon senso, non vediamo altre alternative». Lunedì la questione sarà discussa in un incontro convocato dall’assessora Murgia. Intanto, il consigliere di Forza Italia Emanuele Cera, le cui posizioni sono fortemente criticate dai sindacati che le considerano troppo vicine a quelle del Consorzio per aver sollecitato la revoca della determinazione dell’assessorato all’Agricoltura che ha annullato la delibera del Consorzio con il piano di stabilizzazione, interviene nuovamente: «La mia proposta aiuta la ripresa del dialogo tra le parti ed è un tentativo finalizzato a ricucire uno strappo che si sta consumando e che sta allontanando definitivamente le parti. Se se di fronte alle prime avvisaglie ci fosse stato un immediato confronto con tutti i soggetti interessati non si sarebbe arrivati a questo punto. Doveva essere fatto un ulteriore sforzo nella ricerca di un’equa soluzione a tutela e garanzia dei lavoratori, dell’organizzazione del Consorzio, sia sotto il profilo organizzativo che finanziario e del sistema agricolo nel suo complesso, considerato che tutti questi elementi dovrebbero camminare sullo stesso piano. L’assenza di questo bilanciamento probabilmente ha compromesso il dialogo e la migliore soluzione per tutti. Tuttavia non si deve desistere». (m.c.)

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