La Nuova Sardegna

Oristano

Petizione delle famiglie: «Vogliamo il tempo pieno»

di Michela Cuccu
Petizione delle famiglie: «Vogliamo il tempo pieno»

Terralba, in tanti firmano per l’istituzione dell’orario prolungato alle primarie I genitori inoltrano la richiesta al ministero, all’ufficio scolastico e all’istituto

19 febbraio 2022
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TERRALBA. Sono state depositate ieri mattina in Comune, le 873 firme raccolte per chiedere che venga istituito il tempo pieno alle scuole primarie. Il comitato promotore ha anche inviato, attraverso la posta elettronica certificata, gli stessi allegati al ministero dell’Istruzione, all’Ufficio scolastico regionale e provinciale e al dirigente dell’Istituto comprensivo di Terralba. «Noi genitori sentiamo di esserci spesi senza risparmio per trovare le più diverse soluzioni per dare avvio al progetto. Ci crediamo fortissimamente, per i bambini e per tutta la comunità – si legge in una nota del comitato promotore –. Ora la palla passa alle Istituzioni che, col deposito delle firme, hanno sicuramente modo di avere contezza di quanto l’esigenza sia sentita».

La necessità di istituire l’orario prolungato nella scuola primaria della cittadina è particolarmente sentita. Sono infatti 33 su 65 le famiglie che hanno chiesto il tempo pieno sin dal momento dell’iscrizione per il prossimo anno scolastico. La mobilitazione dei genitori era partita ad agosto attraverso una petizione online rivolta al dirigente dell’istituto comprensivo. In meno di due giorni, erano arrivate a ha oltre 160 le adesioni all’iniziativa, promossa sulla piattaforma Change.Org da Nicola Aramu, genitore molto conosciuto per il suo attivismo sociale – è uno dei fondatori del Comitato Madiba –.

«Durante la clausura forzata imposta dalla pandemia è emerso in modo evidente quanto l’ambito casalingo si sia rivelato più ingiusto della scuola, perché ha palesato disparità che spesso ha voluto dire discriminazione. Più tempo bambine e bambini possono trascorrere in luoghi pubblici ricchi di stimoli e proposte, più tempo ragazze e ragazzi hanno modo di studiare, ricercare insieme e confrontarsi in un corpo a corpo vivace con la cultura, più libertà di scelta avranno nel costruire in autonomia e libertà il proprio futuro».

È solo una delle motivazioni della petizione che sottolinea: «Avere più tempo a disposizione a scuola limita drasticamente l’eventualità di inondare bambini e ragazzi, fin dalle prime classi, di compiti a casa che spesso costringono i genitori, quasi sempre le donne, a un impegno e a una funzione non loro, che spesso crea dissapori e appesantisce le relazione familiari». Tra i tanti vantaggi dell’orario prolungato la petizione indica le mense: «Godere di un pasto comune, che dovrebbe essere totalmente gratuito per chi ne ha bisogno, va incontro alle esigenze delle decine di bambini e ragazzi che si trovano a vivere in povertà. Le mense sono a pieno titolo anche un momento formativo». (m.c.)

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