La Nuova Sardegna

Oristano

Tempi lunghi per il parco lavori sino a giugno

Tempi lunghi per il parco lavori sino a giugno

In via Solferino il cantiere nell’area dedicata alla Brigata Sassari non è finito Intralci burocratici, richieste di proprietari e covid ne fanno slittare la chiusura

23 febbraio 2022
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ORISTANO. Il Comune concede ancora cento giorni per portare a termine i lunghissimi lavori di riqualificazione del parco Brigata Sassari in via Solferino, dove dovrebbe sorgere un centro polifunzionale che avrà il ruolo di porta d'ingresso orientale verso la città e l'Oristanese. Il cantiere – aperto nell'autunno del 2020 un anno e mezzo dopo l'aggiudicazione della gara d'appalto – avrebbe dovuto smobilitare l'8 gennaio, ma, come spesso accade quando si parla di lavori pubblici, si sono accumulati altri problemi che hanno portato la Pr.in.el.id di Settimo San Pietro a chiedere al comune una proroga dei termini. Prima, sino al 22 febbraio a causa di una variazione del progetto originario di particolare impatto, e, ora, sino al prossimo 2 giugno. L'idea nasce nel 2016 con la giunta Tendas e viene inserita nel piano Oristano Est, che aveva mobilitato 17 milioni di euro per quel che riguarda i fondi pubblici impiegati. Svolti con l'amministrazione Lutzu i passaggi che hanno portato alla redazione del progetto esecutivo, l'intervento è stato aggiudicato all'impresa nel gennaio del 2019 per 447 mila euro. I lavori, però, non partono sino a metà novembre del 2020, venti mesi dopo. L'ostacolo è rappresentato da un edificio che sorge nel bel mezzo dell'area di intervento e il pensiero non può che allacciarsi immediatamente al caso analogo della rotatoria di Brabau, che rallentò i tempi già ciclopici per il completamento dell'arteria fra il capoluogo e Torregrande. Stavolta, l'attesa è stata meno breve, ma l'amministrazione comunale ha dovuto rimaneggiare il progetto. L'edificio è di proprietà del Comune, ma chi lo occupa sostiene di aver maturato ormai il diritto all'usucapione e ha dunque avviato una causa per veder riconosciute le proprie ragioni. Impossibile attendere i tempi della giustizia civile, così l'ente locale ha deciso di tagliare la testa al toro e abbandonare l'idea di realizzare due nuovi edifici che non nascondevano qualche ambizione architettonica. Ne sorgerà uno solo, mentre la casa resterà al suo posto e ospiterà al piano terra una piccola biblioteca, un'area relax e il punto informazioni destinato ai visitatori. Tutto risolto, dunque? Non proprio. In autunno si sarebbero messi di traverso prima il maltempo e poi numerosi casi di Covid fra i dipendenti della ditta che, con queste motivazioni, ha ottenuto la proroga dei termini sino al 2 giugno. Nell'altro edificio sorgeranno un'area ristoro, uno spazio ricreativo e vari laboratori. Il secondo stralcio del progetto, non ancora appaltato, prevede la sistemazione del parco con un'area fitness e zone ombreggiate dedicate ai fruitori del centro.(dav.pi.)

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