La Nuova Sardegna

Oristano

Consorzio industriale è guerra sul presidente

Consorzio industriale è guerra sul presidente

Muro contro muro tra Torrente (Provincia) e Faedda (Camera di Commercio) Nessuno vuol cedere e il rischio di commissariamento è dietro l’angolo 

10 marzo 2022
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ORISTANO. Il Consorzio Industriale si ritrova senza un presidente. Ieri è scaduto il mandato di Nando Faedda, nominato nel Cda come rappresentante della Camera di Commercio, di cui è vice presidente, ed eletto in estate alla guida dell'ente di promozione industriale.

Da settimane, però, è in corso un braccio di ferro sulla sua riconferma. Lo statuto prevede che la Camera di Commercio predisponga una terna di nomi e che la scelta venga compiuta da chi guida la Provincia.

L'amministratore straordinario dell'ente locale Massimo Torrente ha nominato in successione due dei candidati, che hanno rifiutato l'incarico, e ora resta solo il nome del terzo: Nando Faedda appunto.

Torrente, però, ha ribadito più volte che non ha alcuna intenzione di nominarlo: «La ragione principale è che Nando Faedda è subentrato nel 2016 a Pietrino Scanu, che aveva già svolto un anno di mandato. La giurisprudenza è chiara su questo punto: il mandato quinquennale non ricomincia da zero per chi subentra, che deve restare in carica per la parte residuale del mandato. Abbiamo perciò forti dubbi sulla legittimità del suo incarico nell'ultimo anno».

Torrente vuole precisare un aspetto: «Io non sono il responsabile dello stallo del Consorzio Industriale, tutt'altro: ho compiuto tutti gli atti prescritti dalla legge e avviato varie interlocuzioni. Ma devo essere messo in condizione di fare una scelta fra tre persone realmente disponibili a ricoprire l'incarico. Abbiamo chiesto una nuova terna, se non arriverà non potrò fare altro che scrivere all'assessorato regionale all'Industria segnalando che il cda è incompleto». Del tutto opposta, la posizione di Nando Faedda: «Noi stiamo attendendo la nomina da parte della Provincia. Decado dall'incarico all'interno del cda, ma certamente non decade il mio nome nella terna e quindi ci attendiamo che la Provincia compia tutti gli atti prescritti dalla legge e mi contatti, altrimenti ci troveremmo davanti a una grave scorrettezza istituzionale». Per Faedda non esiste alcun problema di legittimità: «Il mio incarico all'interno del cda è stato approvato all'unanimità dalla giunta della Camera di Commercio». Nessun rischio ci sarebbe nemmeno sull'operatività del Consorzio: «C'è un vice presidente, il sindaco di Santa Giusta Andrea Casu, e quindi l'ente non interromperà la sua attività». Il timore di molti, però, è che la situazione possa portare al commissariamento dell'ente che, nel 2021, ha gestito un bilancio di 51 milioni di euro e che sta affrontando numerose partite importanti, come quelle legate ai depositi di gas naturale liquido e alla metanizzazione della rete del gas della zona industriale e dei centri abitati di Oristano e Santa Giusta.(dav.pi.)

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