La Nuova Sardegna

Oristano

Delitto del lago: condanne definitive per Fodde e Carta

A sinistra Manuel Careddu. A destra, Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta
A sinistra Manuel Careddu. A destra, Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta

Il primo sconterà l'ergastolo e il secondo 30 anni: si chiude così la vicenda processuale sull'omicidio di Manuel Careddu

10 marzo 2022
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GHILARZA. I ricorsi sono inammissibili e anche le ultime due condanne diventano definitive. Sono quelle del 23enne Christian Fodde e del 26enne Riccardo Carta, entrambi di Ghilarza. Si chiude così la storia processuale dell'omicidio di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer, ucciso in un terreno sulle sponde del lago Omodeo la sera dell'11 settembre 2018.

Il ragazzo aveva preteso il pagamento di un debito di droga e per questo era stato attirato in una trappola architettata per farlo tacere per sempre. Una volta portato sul terreno vicino al lago Omodeo, nel territorio comunale di Soddì, fu colpito alla testa e ucciso a colpi di pala e piccozza. A compiere materialmente il delitto fu proprio Christian Fodde che sconterà quindi l'ergastolo.

Per Riccardo Carta ha invece davanti a sé trent'anni di carcere, mentre il terzo maggiorenne del gruppo, l'altro ghilarzese Matteo Satta che custodì i telefoni lontano dal luogo dell'omicidio, così da non lasciare tracce del passaggio dei suoi amici verso il luogo del delitto, era stato condannato definitivamente a sedici anni e otto mesi.

Quest'ultimo aveva rinunciato al ricorso in Cassazione, stessa scelta processuale fatta dai minorenni all'epoca dei fatti Giada Campus, allora fidanzatina di Christian Fodde, e Cosmin Nita, entrambi presenti sul luogo de delitto e attivi, con ruoli diversi, quando il delitto fu commesso. In quanto minorenni hanno goduto di un trattamento di legge migliore rispetto ai maggiorenni e sono stati condannati a sedici anni.

Restavano da definire le posizioni di Christian Fodde e Riccardo Carta. L'ultimo spiraglio era la Cassazione, ai cui giudici era stato presentato il ricorso dagli avvocati difensori Aurelio Schintu e Angelo Merlini. Entrambi avevano chiesto uno sconto di pena, conseguente alla rivalutazione delle attenuanti e delle aggravanti del delitto, ma la Prima sezione ha detto no.

Da questo momento il procedimento penale è chiuso, rimarranno in piedi quelli per il risarcimento dei danni alle parti offese. I genitori di Manuel Careddu, Fabiola Balardi e Corrado Careddu, e altri familiari si erano costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Luciano Rubattu e Gian Francesco Piscitelli. Sinora hanno ottenuto una provvisionale, ora li attendono nuove udienze per arrivare alla definizione della somma complessiva.

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