La Nuova Sardegna

Oristano

Dopo due mesi finisce l’incubo per Medicina

di Michela Cuccu
Dopo due mesi finisce l’incubo per Medicina

Ospedale, il reparto del San Martino riapre i ricoveri ai pazienti senza il covid Da gennaio aveva ospitato solo malati positivi. Sindacati soddisfatti a metà

15 marzo 2022
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ORISTANO. Dopo quasi due mesi, nel reparto di Medicina interna dell’ospedale San Martino, ritorna la normalità. È infatti ripresa l’attività ordinaria con il ricovero esclusivo di pazienti negativi al virus Sars Cov-2. «Durante il periodo scorso, che si è protratto da gennaio fino a inizio marzo, sono transitati nell’area Covid del reparto di Medicina 61 pazienti, la maggior parte dei quali dimessi a domicilio guariti», spiega l’Asl con una comunicazione.

Ai primi di febbraio, al reparto era scoppiato un focolaio covid, con contagi sia tra i pazienti che tra il personale: medici, ma soprattutto infermieri, tanto che era stato necessario reperire infermieri e operatori socio sanitari dalle altre strutture dell’Asl. Contemporaneamente era stato suddiviso il reparto, creando un’area per soli pazienti covid. Era stata una scelta dettata dalla necessità di far fronte all’emergenza del Pronto soccorso, arrivato in quei giorni ad avere anche dodici pazienti positivi nell’area di osservazione breve e in attesa di trasferimento in reparti idonei. Furono giorni terribili, difficili da dimenticare, tra l’impossibilità di trovare posto per i pazienti più gravi nei reparti di terapia intensiva di Cagliari e Sassari e diversi malati che cessavano di vivere proprio nel Pronto soccorso dove, nel frattempo, si era ammalata la gran parte dei pochi medici di cui dispone il reparto, tanto da costringere a turni ininterrotti di 18 ore chi era in servizio.

L’emergenza portò a chiedere la disponibilità ai medici di altre aree dell’ospedale di coprire i turni dei colleghi assenti. Il tutto mentre già da tempo al San Martino si stava ricorrendo ai medici “in affitto”, assunti tramite le agenzie interinali. Ora la ripresa dell’attività ordinaria in Medicina interna è stata accolta positivamente anche dai sindacati. «È una buona notizia, Finalmente il San Martino è tornato ad essere un ospedale non covid – dice Luigi Curreli, segretario del sindacato medico Anaao Assomed –. Bisogna infatti considerare che questo ospedale non ha le risorse di personale e finanziarie per essere ospedale Covid». Più critico Salvatore Seoni, segretario provinciale della Funzione pubblica della Cisl: «È pur vero che il reparto di Medicina abbia ripreso la normale attività sanitaria ed è stata nuovamente riunita in un unico reparto, per cui da quel punto di vista la situazione è sicuramente migliorata, tuttavia rimane la cronica carenza di personale medico e infermieristico che purtroppo non rappresenta una situazione temporanea, ma costituisce un dato strutturale che si trascina da diverso tempo. Situazione che determina difficoltà a organizzare e garantire in maniera adeguata i turni lavorativi. I professionisti sanitari sono impegnati in un lavoro estenuante e di grande intensità, stanno avendo forti difficoltà a gestire l’ordinaria attività, nonostante il grande impegno e il senso di responsabilità che ci mettono per fronteggiare i tanti problemi giornalieri».

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