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Sanità

Medici di base, nell’Oristanese 4 misure straordinarie per l’assistenza territoriale

Medici di base, nell’Oristanese 4 misure straordinarie per l’assistenza territoriale

Le decisioni del Comitato consultivo della Asl 5 che si è riunito mercoledì 14 settembre

16 settembre 2022
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Oristano Individuazione delle sedi disagiate e disagiatissime, aumento del numero massimo di assistiti da 1.500 a 1.800 pazienti, ricorso ai medici di guardia medica con retribuzione aggiornata, collaborazioni libero-professionali dei colleghi in pensione. Sono queste le principali misure straordinarie individuate dal Comitato consultivo della Asl 5, organismo composto dai rappresentanti dell’azienda sociosanitaria e sindacati medici, che si è riunito mercoledì 14 settembre per trovare contromisure al problema della carenza di medici di famiglia sul territorio e raddrizzare la situazione dell’assistenza di base ai cittadini.

All’incontro, presieduto dal coordinatore dell’ufficio per l’integrazione tra ospedale e territorio Alessandro Baccoli, hanno partecipato i direttori dei tre distretti sociosanitari di Oristano, Ales-Terralba e Ghilarza-Bosa, i dottori Peppinetto Figus, Andrea Floris e Sergio Obinu, e i rappresentanti dei sindacati medici Fimmg, Snami e Intesa sindacale. L’organismo ha approvato all’unanimità l’elenco dei circa 50 Comuni della provincia di Oristano che rispondono ai criteri individuati dalla Regione per ottenere il riconoscimento di sede disagiata e disagiatissima, un provvedimento che dovrebbe servire a favorire la scelta, da parte dei medici di famiglia, degli ambiti più sfavoriti dal punto di vista geografico grazie ad incentivi economici parametrati sul numero degli assistiti.

La proposta del Comitato passerà ora al vaglio del Comitato regionale. Una seconda misura, anche questa licenziata con il voto favorevole di tutti i componenti del Comitato, riguarda l’incremento del tetto massimo di assistiti che ciascun medico di famiglia può prendere in carico. Si passerà da 1.500 a 1.800 pazienti in tutti gli ambiti della provincia. Questa disposizione, di carattere temporaneo e sulla base dell’adesione volontaria dei medici, già adottata in alcuni territori, sarà ora estesa a tutta la provincia e verrà mantenuta finché la sede vacante non verrà occupata da un nuovo medico titolare. Si cerca così di garantire l’assistenza sanitaria di base a quei pazienti che ne sono rimasti privi a seguito del pensionamento o del trasferimento del proprio medico di famiglia.

Dall’incontro del Comitato è emersa poi la proposta di impiegare i medici di Guardia medica in turni diurni per la prescrizione di farmaci e di visite specialistiche, certificazioni, visite domiciliari, laddove tutti i medici di famiglia dell’ambito abbiano già raggiunto il numero massimo di pazienti assistibili e i bandi per la sostituzione dei professionisti assenti siano andati deserti. Anche in questo caso per favorire una più ampia disponibilità dei medici di guardia medica, la cui adesione è su base volontaria, la proposta del Comitato è quella di utilizzare la leva economica, parificando il compenso orario per i turni di guardia medica diurna a quello riconosciuto ai medici Usca: su questo aspetto la parola passerà ora al Servizio di Medicina Convenzionata Ares. Sono state poi avanzate dal Comitato, da vagliare con gli organi regionali, due altre proposte: ricorrere ai medici in pensione, che potrebbero essere richiamati in servizio con un contratto libero-professionale nel caso in cui se ne verificasse l’esigenza; assicurare l'assistenza, quando un bando per la sostituzione di un medico di assistenza primaria va deserto, tramite gli altri medici dell’ambito con il compenso previsto per le visite occasionali.

Le misure licenziate dal Comitato si sommano a quella varata pochi giorni fa dall'Asl di Oristano, in collaborazione con Ares, di mantenere aperti, senza scadenza, i bandi per la ricerca di medici di famiglia, così da favorirne il reclutamento non appena arrivino delle disponibilità da parte di nuovi professionisti.

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