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Crisi a Oristano, il Pd: «Centro destra vorace, un anno di liti per le poltrone»

di Enrico Carta

	A sinistra nella foto, il sindaco Massimiliano Sanna; di fronte a lui i consiglieri del Pd Maria Obinu, Giuseppe Obinu e Massimiliano Daga
A sinistra nella foto, il sindaco Massimiliano Sanna; di fronte a lui i consiglieri del Pd Maria Obinu, Giuseppe Obinu e Massimiliano Daga

Il gruppo consiliare risponde a Fratelli d’Italia, Udc e Prospettiva Aristanis: «Non diano lezioni, sono gli unici responsabili della crisi nata solo per le ambizioni personali»

12 agosto 2023
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Oristano C’è aria di ferie tranne che nei palazzi della politica, agitati dalla crisi estiva che sta mandando a sbattere il Comune contro gli scogli. Dopo la presa di posizione di tre partiti di centro destra ovvero Fratelli d’Italia, Udc e Prospettiva Aristanis, che ieri hanno lanciato accuse anche al centro sinistra, è una parte della minoranza a farsi sentire e a ricordare che le responsabilità stanno da una sola parte ed quella del centro destra. Il lungo comunicato del gruppo consiliare del Partito Democratico apre così un altro fronte di scontro che va al di fuori di quello aperto da due mesi e tutto interno all’ex maggioranza di centro destra.

Così viene descritta la situazione dai consiglieri Maria Obinu (capogruppo), Massimiliano Daga e Giuseppe Obinu: «Una è una crisi politica nata il giorno stesso della scelta del candidato sindaco. Un centro destra unito per meri fini elettorali senza una comunione di intenti. Una maggioranza larghissima, ottenuta con una vittoria netta al primo turno e liti nate ancor prima che la giunta venisse formata. Gruppi consiliari gli uni contro gli altri armati, al solo scopo di ottenere poltrone, posti nell’esecutivo, ruoli di sottogoverno e lottizzare tutto ciò che fosse possibile lottizzare. È questa la vera anima del centro destra oristanese. Una nave sulla quale sono saliti tutti i partiti della colazione e che mai hanno riconosciuto nel sindaco scelto per le elezioni, la loro guida. Una nave finita sugli scogli dopo appena dieci giorni dal voto, rimessa in acqua e che ha navigato tra i marosi e mille difficoltà già nei primissimi mesi di amministrazione».

Questo il lungo incipit, poi il comunicato fa una cronistoria dei problemi e di come la maggioranza si è trasformata: «È utile ricordare che uno dei partiti, che oggi dichiara di non aver mai tradito il voto dato dagli elettori, l’Udc, non ha partecipato alle sedute consiliari nelle quali il sindaco ha presentato le dichiarazioni programmatiche, come forma di ricatto per ottenere il posto in giunta per un nuovo componente del gruppo consiliare non eletto tra l’altro in quelle fila. Un gruppo consiliare che all’inizio del mandato amministrativo vantava due consiglieri e arrivato a contarne quattro, accogliendo fuoriusciti da questo e quel partito».

La seconda stoccata del gruppo consiliare del Pd è per Prospettiva Aristanis, altra formazione politica che ieri aveva firmato il comunicato in cui si lanciavano anche accuse contro il centro sinistra per aver provato a intessere i rapporti per una nuova maggioranza di colore diverso: «Non bisogna poi dimenticare che il gruppo Prospettiva Aristanis non ha ottenuto alcun consenso popolare, essendo una sigla politica che non si è presentata al vaglio degli elettori, ma essendo solo ed esclusivamente un gruppo nato per soddisfare gli appetiti di qualche consigliere comunale che, rimanendo nel gruppo nel quale è stato eletto, non avrebbe potuto avere un posto nell’esecutivo».

Ce n’è per tutti e ora è il turno di «Fratelli d’Italia, che oggi veleggia con il vento in poppa, pensa poi di poter decidere a nome di tutta la coalizione. Insomma, proprio quei tre partiti che salgono in cattedra, nel tentativo di dare lezioni agli altri, sono quelli che hanno contribuito alla gravissima deriva politica e conseguentemente amministrativa a Oristano. Quella parte del centro destra oggi, nel tentativo di distrarre l’opinione pubblica, punta il dito contro il centro sinistra, reo di ave ascoltato il sindaco, che annientato dalle continue richieste di posti di governo e sottogoverno, ha cercato nuove maggioranze consiliari».

E qui inizia il chiarimento sul comportamento di chi all’opposizione era e all’opposizione è rimasto: «Il centro sinistra ha ascoltato, per evitare un commissariamento che potrebbe mettere a rischio i fondi del PNRR e rallentare la crescita di una città che, continuando di questo passo, si avvia verso un lento, ma inesorabile declino. Partiti del centro sinistra che poi hanno deciso, autonomamente, di dire «no grazie» una volta che si sono resi conto che il sindaco non intendeva procedere a una reale discontinuità. Ancora una volta si cerca di accusare l’avversario politico, di screditarlo, non rendendosi contro che la situazione attuale nulla ha di politico. La crisi è nata solo dalle ambizioni personali della stragrande maggioranza dei consiglieri comunali di centro destra, che oggi puntano il dito contro il centro sinistra. Mai Oristano si è trovata in un così grave stato di abbandono. E la situazione non si è creata in questi due mesi di crisi comunale, la città versa nel degrado, nell’abbandono da un anno a questa parte. Preoccupa la presenza di sterpaglie ovunque con il dilagare anche della zanzara portatrice della febbre del Nilo. Eppure chi dovrebbe governare è ancora alle prese con beghe e liti per ottenere posti di potere. Il centro destra si assuma la responsabilità del proprio fallimento, certificato dalla situazione in cui si presenta la città. Oristano non merita tutto questo».

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