La Nuova Sardegna

Oristano
Al San Martino

Oristano, gran lavoro per i servizi cardiologici


	Un intervento di emodinamica
Un intervento di emodinamica

Forse nuovi medici in arrivo, ma non sempre al primo allarme ci si rivolge al 118.

18 ottobre 2023
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Oristano In crescita l’attività dell’unità operativa dell’Emodinamica del Reparto di Cardiologia dell’ospedale San Martino di Oristano, diretta da Stefano Mameli. «Le nostre attività sono rivolte sia alla parte diagnostica della patologia coronarica e le rilevazioni dei parametri emodinamici, quindi pressori, sia alla parte interventistica e terapeutica, che consiste nella riapertura delle arterie malate, chiuse o ristrette, ma anche la parte interventistica strutturale, che si può fare in una struttura come la nostra, non dotata di cardiochirurgia». Questa unità operativa due anni fa era chiusa. Fra i primi sei mesi dello scorso anno e il primo semestre 2023 gli interventi sono passati da 76 a 258. «Risultati raggiunti grazie alla riapertura della nostra unità operativa, alla presenza di tre medici dedicati e di un’equipe infermieristica, personale che consente di tenere la sala aperta, al momento, per dodici ore al giorno e in prospettiva passare a 24 ore al giorno, 7 giorni su sette. Servirebbe un quarto medico», ha aggiunto Mameli.  «La cardiologia interventistica sta acquisendo un ruolo preponderante nell’ambito della cardiologia soprattutto per il trattamento delle sindromi coronariche urgenti. I pazienti, che arrivano con un quadro d’infarto, hanno la possibilità di essere trattati in loco, immediatamente, riducendo i tempi di attesa per il trasporto del paziente dal domicilio verso gli hub di riferimento, Cagliari, Sassari o Nuoro».

Purtroppo la sfiducia nel sistema sanitario nel suo complesso e le difficoltà nell’accesso stanno allungando pericolosamente i tempi di segnalazione di fatti critici. «I pazienti si rivolgono con meno facilità al 118 che al pronto soccorso. Capita spesso, purtroppo, che pazienti, che hanno avuto degli infarti, arrivano qua dalla quinta alla decima giornata dopo l’evento, solo per una persistenza della patologia dolorosa. Il nostro invito accorato è invece per i pazienti con rischio cardiovascolare: al primo dolore chiamate subito il 118».

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