La Nuova Sardegna

Oristano

Voto unanime in Provincia

Dimensionamento scolastico, anche Oristano rifiuta i tagli

di Michela Cuccu

	L'intewrvento di Sanna
L'intewrvento di Sanna

Sindaci preoccupati

07 novembre 2023
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Oristano «Il piano di dimensionamento scolastico che per la provincia prevede l’accorpamento di 4 dirigenze deve essere respinto». La conferenza dei sindaci, ha infatti votato all’unanimità il documento presentato dal primo cittadino di Oristano, Massimiliano Sanna e sottoscritto dalle Unioni dei Comuni del Montiferru e Alto Campidano, Terralbese, Fenici, Alta Marmilla, Part'e Montis, Guilcier, Barigadu, Bassa Valle del Tirso e Grighine e Costa del Sinis Terra dei Giganti.

I contenuti sono stati illustrati dal sindaco di Oristano alla conferenza dei sindaci che si è riunita presso la sede dell’Amministrazione provinciale: “Esprimiamo un parere negativo alle Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa per il 2024/2025 –  ha detto il Massimiliano Sanna che per primo nelle scorse settimane si era fatto promotore di una posizione unitaria dei sindaci –  le Linee guida si prefigurano come un atto normativo che impoverisce la scuola pubblica. Oristano e i Comuni della Provincia esprimono parere negativo alla disciplina introdotta dalla normativa nazionale, fortemente convinti che occorrano investimenti, risorse e attenzione verso l’istruzione pubblica e le nuove generazioni e non soppressioni al fine di avere istituzioni scolastiche con una popolazione definita dal legislatore come ottimale».

Nel documento viene ribadito un no deciso al dimensionamento scolastico «e ad un’applicazione ragionieristica del provvedimento – ha detto ancora il sindaco di Oristano – alla perdita delle autonomie scolastiche (dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi) potrebbero seguire quella di numerosi posti di lavoro tra il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Analogamente potrebbe seguire un probabile aumento degli alunni per classe e di conseguenza perdita di posti di lavoro tra i docenti, con un aumento della complessità organizzativa con una penalizzazione ulteriore delle aree più fragili a partire da quelle interne».

Il documento chiede il mantenimento delle istituzioni scolastiche e il rigetto di nuovi istituti costituiti di norma da 1.200 alunni. Al presidente della Giunta regionale e all’assessore alla Pubblica istruzione, si chiede di farsi parte attiva nella promozione di iniziative per la tutela delle specifiche caratteristiche della scuola sarda. I sindaci propongono inoltre la costituzione di un tavolo tecnico permanente provinciale dell’istruzione che monitori l’andamento demografico, le iscrizioni e la dispersione scolastica e organizzi forme di sussidiarietà e mutuo soccorso tra Oristano e i comuni della provincia, individui le istituzioni scolastiche capaci di garantire un assetto organizzativo nel tempo nei vari ordini e gradi e le scuole che presentano qualità nell’edilizia, innovativi con laboratori, spazi esterni, parametri di sicurezza e certificazioni richieste dalla normativa.

Il documento chiede infine alla Giunta regionale un disegno di legge per la disciplina del sistema educativo di istruzione e formazione e un disegno di legge che introduca in Sardegna l’insegnamento curricolare della lingua sarda nelle Scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di 1° grado. L’emanazione di queste leggi, sempre secondo i sindaci, esonererebbe l’isola dall’applicazione delle disposizioni sui limiti minimi del numero di studenti delle autonomie scolastiche per acquisire o mantenere personalità giuridica alle scuole.

«La battaglia a difesa delle autonomie scolastiche non è ancora vinta, ma oggi abbiamo raggiunto un risultato straordinario – ha concluso Sanna –. L’unità dimostrata in questa occasione è indice di una forte volontà delle comunità locali a difesa del sistema scolastico, presidio essenziale delle istituzioni dello Stato e motore irrinunciabile di crescita».

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