Il Comune di Oristano si arrende agli storni: «Aspettiamo che migrino»
L’amministrazione non ha trovato soluzioni praticabili per arginare il fenomeno. Lo chiarisce l’assessora Maria Bonaria Zedda rispondendo a un’interrogazione del consigliere Francesco Federico
Oristano Il Comune alza bandiera bianca e si arrende agli storni. L’invasione è quindi destinata a proseguire sino a che il freddo non convinca gli uccelli a migrare verso terre più calde, in particolare in Africa. Per il momento, dato il clima mite, se ne stanno dalle nostre parti prediligendo la città alla campagna. Nelle scorse settimane erano scattate numerose proteste per la situazione indecorosa di alcune zone di Oristano e il Comune era corso ai ripari utilizzando i dissuasori acustici in piazza Roma e piazza Manno. Il problema è che la città è estesa e piena di zone verdi o giardini, motivo per cui gli storni hanno solamente traslocato di poche centinaia di metri.
Di fronte alla situazione allarmante anche dal punto di vista dell’igiene e della salute pubblica visto che su alcuni storni morti era stato riscontrato il virus della Febbre del Nilo e il virus Usutu, i consiglieri comunali di centro sinistra avevano presentato un’interrogazione che aveva visto Francesco Federico (Oristano Democratica e possibile) come primo firmatario. Ora è arrivata la risposta scritta da parte dell’assessora comunale all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda, che riportiamo integralmente: «Da circa un mese gli storni che si apprestano a emigrare verso altri lidi hanno preso a passare la notte in alcune località cittadine, usando le alberature come dormitori notturni. I dormitori che scelgono preferenzialmente sono costituiti dagli ambienti urbani e periurbani. La loro presenza massiccia sugli alberi cittadini crea problemi legati all’accumulo di guano sui marciapiedi e, in misura minore, dal chiasso provocato dai tanti individui concentrati che cercano un posto per dormire. La conseguenza della loro presenza è che i marciapiedi sotto gli alberi diventano scivolosi e maleodoranti, oltre che creare un problema al decoro urbano».
Poi la risposta dell’assessora Zedda prosegue così: «Il fenomeno della loro presenza in città rispetto alla campagna è costituito principalmente dal microclima cittadino, sempre più mite rispetto alla campagna, e inoltre in città subiscono meno l’attacco dei predatori. Al primo segnale di disagio l’amministrazione comunale di Oristano si è rivolta a una ditta specializzata per il montaggio di dissuasori sonori nelle piazze Manno e Roma. Inizialmente il suono del predatore, diffuso da megafoni posti sugli alberi, doveva essere necessariamente alto e con turni ravvicinati, per essere chiaramente percepito dagli uccelli, mentre nei giorni successivi, oltre che una minore intensità sonora è stato anche diminuito il turno. A oggi possiamo affermare che nei due luoghi indicati il problema è stato abbondantemente risolto».
Quindi si passa a esaminare la situazione in altre zone: «Quasi contemporaneamente alle due piazze il problema si è manifestato anche nella scuola Grazia Deledda di via Torino, dove il concentrarsi degli storni sugli alberi posti tra i due fabbricati ha creato una situazione di pericolo per la presenza di numerosi rami spezzati dal peso degli uccelli e l'inutilizzabilità dello scivolo per invalidi, oltre che il solito lezzo di guano proveniente dai marciapiedi e presenza di uccelli morti al suolo. Tuttavia anche in questo sito si è intervenuti prontamente con la posa dei dissuasori che hanno contribuito ad allontanare gli uccelli; inoltre si è provveduto ad effettuare un lavaggio delle pavimentazioni con acqua a grande pressione».
La situazione però è seria in tutta la città e coì conclude l’assessora Zedda: «Si segnala la presenza di storni anche in altre località cittadine. L’unico rimedio possibile per evitare il posarsi degli storni sugli alberi cittadini consiste nel mettere le reti antivolatile sugli alberi. Tuttavia tale attività costituisce un costo difficilmente sostenibile per grandi numeri; il preventivo per i due alberi posti in piazza 11 settembre fornito dalla ditta Nuova Prima ammonta a circa 1.500 euro. Si stima che siano almeno un centinaio gli alberi su cui posizionare le reti (si arriverebbe a un costo di 150.000 euro complessivo, ndr). Tuttavia gli storni trovando un impedimento sugli alberi con le reti si sposterebbero su quelli che ne sono privi vanificando l’intervento, oppure risolvendolo per alcuni a danno di altri. Allo stato attuale non resta che attendere che gli uccelli migrino. Questa amministrazione si impegna tuttavia ad eseguire interventi straordinari per la pulizia del guano dai marciapiedi nonché per la rimozione delle carcasse di volatili morti. Tale attività deve essere svolta da imprese specializzate per cui sono necessarie degli affidamenti specifici con apposite risorse finanziarie». Insomma, non resta che sperare nell’inverno oppure convivere con gli storni.