Si fratturano il femore a 105 e 103 anni, in piedi dopo l’intervento all’ospedale di Oristano
Due ultracentenarie operate e rimesse in piedi in pochi giorni. I medici: «Hanno una fibra incredibile, stanno già camminando»
Oristano Un tempo si sarebbe gridato al miracolo, oggi si parla più appropriatamente di passi avanti della scienza. E sono passi da gigante come quelli che, a modo loro e da qualche giorno, hanno iniziato a fare due signore alquanto anziane, una dell’Oristanese e l’altra del Nuorese, che se la sono vista brutta quando, in seguito a due cadute nelle loro case, si sono ritrovate in terra col femore fratturato. Per entrambe è stato necessario il ricovero al San Martino, così come è stato indispensabile procedere all’intervento chirurgico d’urgenza una volta valutate le loro condizioni.
Raccontata così sembra nulla di più di una vicenda di routine ospedaliera, ma se si guarda la carta d’identità di entrambe le pazienti allora la prospettiva cambia di molto. La signora del Nuorese è infatti nata nel 1918, quando ancora si sparavano le cannonate della Prima guerra mondiale, e compirà 106 anni quest’anno. L’anziana dell’Oristanese di anni ne ha invece 103 e va per i 104. Quando sono arrivate nel reparto di Ortopedia, una volta fatta la valutazione su ciascun caso, si è deciso di operarle entrambe. Così, a breve distanza l’una dall’altra, sono entrate in sala.
A intervenire è stato il dottor Davide Emilio Caddeo, specializzando in Ortopedia e Traumatologia dell’università di Sassari in questo periodo in servizio proprio al San Martino. Alla più anziana è stata applicata una protesi d’anca, mentre per l’altra è stato sufficiente un chiodo e l’intervento non è stato particolarmente complesso come spiega lo stesso medico che ha lavorato in equipe in un caso con il dottor Alessio Guala e nell’altro con in dottor Paolo Sanna, entrambi dirigenti medici, sotto il coordinamento del dottor Andrea Ruiu, direttore della struttura complessa di Ortopedia dell’ospedale oristanese: «Ci sono state delle piccole criticità che sono state comunque facilmente superate ed erano dovute certamente alla qualità dei tessuti. L’intervento più lungo per la protesi d’anca è durato circa un’ora, l’altro una ventina di minuti, entrambi sono comunque perfettamente riusciti». Ora si attendono le dimissioni, che avverranno ai dieci giorni dall’operazione, intanto «hanno già iniziato entrambe la riabilitazione e hanno ripreso a camminare. Entrambe stanno continuando la loro vita in maniera buona, mangiano da sole sin dal giorno successivo all’intervento. Hanno una fibra incredibile», conclude il dottor Davide Emilio Caddeo.