Porticciolo di Torregrande, attriti tra diportisti e Marine Oristanesi
Poco chiari i tempi e i modi dell’intervento di ristrutturazione. Poco gradito anche l’aumento delle tariffe
Oristano Le nebbie sul futuro del porticciolo di Torregrande preoccupano i diportisti. A ottobre, secondo quanto annunciato dal Comune, dovrebbero iniziare i lavori di ammodernamento e riqualificazione della struttura, ma ancora non si conoscono i dettagli dell’intervento. Quindi, chi possiede un’imbarcazione, non è sicuro di avere un posto in cui lasciarla ormeggiata. Nei giorni scorsi, c’è stato un vivace scambio epistolare tra una ventina di diportisti e la società Tharros Yachting, attualmente titolare delle quote delle Marine Oristanesi, la società di gestione della struttura. Le preoccupazioni sono diverse e i punti toccati nella lettera fanno inevitabilmente riferimento alla proposta di contratto che Marine Oristanesi avevano inviato ai diportisti nel momento in cui si era capito che gli spazi per l’ormeggio si sarebbero ridotti drasticamente con l’avvio dei lavori. È pur vero che a ottobre manca parecchio, ma è altrettanto vero che sinora non sono emerse soluzioni alternative, anche temporanee, che possano accontentare i proprietari di barche.
L’unico passo avanti fatto dalle Marine Oristanesi è stato, per l’appunto, quello di proporre un contratto sino al 1° ottobre prossimo e con tariffe superiori rispetto a quelle mantenute invariate dal 2019 a oggi. C’è chi ha già firmato quel contratto, ma sono parecchi coloro che invece hanno svariate argomentazioni da eccepire, tanto che in questi giorni, oltre allo scambio di mail, ci sono stati incontri con esponenti del Comune, in primis con l’assessore al Turismo, Luca Faedda. I punti critici sono stati elencati dai diportisti al presidente delle Marine Oristanesi, Gianni Salis.
Riguardano, per prima cosa, la possibilità di intervento da parte del gestore, che si attribuisce il diritto di effettuare l’alaggio delle barche a spese del diportista, qualora quest’ultimo non abbia provveduto a spostarla entro la data indicata dal contratto ovvero sempre il famoso 1° ottobre, giorno in cui dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione del porticciolo. La seconda divergenza riguarda proprio i lavori. I diportisti prendono come spunto le parole pronunciate dall’assessore Luca Faedda in consiglio comunale, quando, rispondendo a un’interrogazione del centro sinistra, chiarì che si stava cercando di favorire una soluzione che non penalizzasse i proprietari delle barche e che prevedesse la possibilità di procedere per gradi limitando a un tempo ridotto il disagio.
Infine, c’è la questione delle tariffe, cresciute rispetto all’anno precedente nonostante il rischio più che concreto che il porticciolo sia fruibile per nove mesi anziché per dodici. I diportisti fanno notare che il bilancio delle Marine Oristanesi è in attivo da parecchi anni e che questo ritocco verso l’alto non è giustificabile con maggiori costi di gestione, secondo quanto indicato dalla società di gestione. Per contro quest’ultima replica su tutti i punti, rinviando il confronto a un momento successivo, quando cioè sarà chiaro a tutti quale sarà la modalità con cui verranno eseguiti i lavori. Solo allora si potrà decidere una linea d’azione. Dove invece non c’è intenzione di fare passi indietro è sulle tariffe.
Il presidente Gianni Salis sottolinea che i costi sono lievitati dal 2019 a ora, motivo per cui anche le Marine Oristanesi si sono dovute adeguare. Per ora sono schermaglie che sembrano potersi risolvere, ma le firme dei perplessi sono lì a indicare che non c’è troppo tempo da attendere.