La Nuova Sardegna

Oristano

L’intervento

Crisi ambientale negli stagni del Terralbese, al via le bonifiche

di Michela Cuccu

	Uno scorcio dello stagno di Corru s'ittiri
Uno scorcio dello stagno di Corru s'ittiri

Il Comune potrà procedere alle opere di ripristino dello scambio idrico nelle acque lagunari di San Giovanni e Marceddì

09 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Terralba Ora che il Comune ne è entrato in possesso, potranno finalmente partire le opere di ripristino dello scambio idrico negli stagni di San Giovanni e Marceddì. È stata infatti formalizzata, nel corso di un incontro tra il sindaco Sandro Pili e il Comandante della Capitaneria di Porto di Oristano, Federico Pucci, la consegna al Comune di Terralba delle aree del demanio marittimo ricadenti nell’area Sic dello Stagno di Corru S’Ittiri, più precisamente nel compendio di San Giovanni e Marceddì. Le risorse economiche ci sono e c’è anche il progetto. La Regione, attraverso l’assessorato alla Difesa dell’ambiente, ha infatti stanziato per queste opere, un milione di euro ed è in fase di espletamento la gara d’appalto.

Sono due, per la precisione, gli interventi che potranno essere avviati ora che le aree sono passate al Comune. L’obiettivo è quello di migliorare le connessioni idrogeologiche e lo stato degli ecosistemi umido costieri, a beneficio anche delle attività economiche dell’area. L’intervento riguarderà il Sic dello Stagno di Corru S’Ittiri ricadente nei Comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba. L’area è caratterizzata dalla presenza di ampie aree umide costiere, ricche di biodiversità, ma che presentano alcune criticità legate alle attività antropiche che gravitano attorno a esse.

Gli interventi idraulici che hanno definito l’assetto attuale degli stagni ne hanno modificato la struttura originaria e, in particolare, nel compendio di San Giovanni e Marceddì causano limitazioni di ricambio idrico, soprattutto nelle zone più interne, con ripercussioni sulla stabilità idrogeologica del territorio, ma anche sullo stato ecologico delle zone umide. Il Comune sottolinea l’importanza degli interventi: «I due siti ospitano habitat di interesse comunitario, alcuni dei quali designati come prioritari dalla stessa Direttiva e specie faunistiche e floristiche di interesse comunitario. Sono presenti due IBA (Important Bird Area - IBA 178 Campidano centrale, IBA 218 Sinis e Stagni di Oristano) e un’Oasi permanente di protezione faunistica e di cattura. Il compendio umido rappresentato dallo stagno di Corru S’Ittiri è inoltre definito come zona Ramsar in considerazione della importanza ricoperta per l’avifauna delle zone umide».

Attraverso il progetto da un milione di euro si potranno ripristinare le connessioni ecologiche interne ai corpi idrici e il miglioramento delle condizioni dell'habitat che, come sottolinea ancora la nota del Comune, risulta in alcune aree in condizioni di degrado. Potrà insomma essere ripristinata la funzionalità idraulica dell’intero sistema fluviale di foce del Rio Mogoro e contemporaneamente, si garantirà la conservazione di habitat e specie presenti nel sito». Vale la pena di ricordare che nelle settimane scorse il problema del quasi ormai inesistente scambio idrico nello stagno di Corru s’Ittiri, era stato denunciato dal Consorzio pesca di Marceddì che aveva sollecitato l’avvio urgente degli interventi per scongiurare l’atrofizzazione di uno stagno economicamente importantissimo, dove, l’attuale situazione sta provocando enormi danni agli allevamenti di arselle.

In Primo Piano
Il processo

«Una tangente da 800mila euro per l’appalto della Sassari-Olbia»

di Enrico Carta
Le nostre iniziative