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File, pasticcio biglietti e proteste per lo spettacolo al Teatro Garau a Oristano


	L'ingresso del Garau
L'ingresso del Garau

Molti aspiranti spettatori hanno rinunciato alla commedia in programma

07 aprile 2024
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Oristano Metti una sera a Teatro. Un momento piacevole per uscire dalle mura domestiche e riscoprire la città e la comunità. Se poi al Garau va in scena la deliziosa commedia diretta sul grande schermo da Luciano Salce quasi 50 anni fa, “l’Anatra all’Arancia”, il gioco è fatto. Del resto cosa potrebbe andare male? Tutto. Nell’anno di grazia 2024 un sistema automatico, disinteressato e rapido di vendita di biglietti non sembra potersi adattare alla gestione, per carità, volenterosa e benemerita dalla Pro Loco.

Chi avesse voluto vedere lo spettacolo sabato sera si doveva mettere in fila, e sperare che i biglietti fossero sufficienti per tutti. Impossibile perchè i posti a sedere erano solo 278. E quindi la lunga fila in strada, con tutte le difficoltà logistiche e viarie già conosciute si è trasformata in un serpentone di gente che sperqava di avere buone notizie dai fortunati acquirenti dei biglietti. A ogni acquisto rimbalzava la domanda fatale. «Quanti posti rimangono?» Alla fine a decine hanno rinunciato, come G.P. «Dopo 1 ora e mezza di fila e a metà di una fila molto lunga arrivo e per me e chi c'era davanti a me i posti erano terminati. Così io e la lunghissima fila andiamo via. In tutto questo oltre il danno la beffa. Litigate e voci alte fra i possibili spettatori in attesa di comprare il biglietto con colui che gestiva il botteghino e chi cercava di sorpassare. Arrivati, il cartello diceva 75 posti liberi e ognuno in fila poteva prenderne due. Ma allora perché lasciare tutti in fila e non avvertire direttamente che non ce l'avrebbero fatta? Perché non gestire meglio tutto con una seconda persona o più che davano un foglietto timbrato con scritto uno o due in base ai posti che il cliente in fila avrebbe voluto? Così attraverso un calcolo nessuno avrebbe perso tempo. Gira voce che la maggior parte dei posti sia per abbonamenti e i posti del teatro sono pochi con la galleria chiusa».

Il mancato spettatore della serata dubita della efficienza del sistema di vendita. «Chi era al botteghino non ha risolto i problemi, anzi li ha complicati. Un sistema automatico ed elettronico di vendita dei biglietti sarebbe semplice e eviterebbe problemi. In ogni caso – conclude G.P. – abbiamo assistito a una pessima serata di organizzazione culturale. Capisco che il Garau è aperto a mezzo servizio e che parte della stagione è coperta dagli abbonamenti, ma di certo si possono evitare errori come quelli di sabato notte».

Il Teatro Garau è un progetto fermo a metà. A ottobre del 2022 il ùComune ha affidato alla Pro Loco a titolo gratuito la gestione del Teatro. Una scelta obtorto collo, perchè nessuno si era candidato a rilevare e avviare la struttura. Del resto il Teatro può contare solo sui 278 posti della platea e non sui 120 a disposizione in galleria. L’ingresso del teatro è stato spostato in via Serneste, dove però bisogna chiudere il traffico in occasione degli spettacoli. Fino al 2021, invece, la struttura era rimasta chiusa per l’assenza delle certificazioni antincendio, ottenute solo con la prima tranche dei lavori. Il punto focale è che il resto della somma per completare e rendere veramente agibile il Garau fa parte dei venti milioni disponibili solo a parole in quanto espunti dal governo dall’ultimo revisione del Pnrr. Nonostante il Comune abbia affidato lavori e pagato stati di avanzamento da quei fondi, la certezza di quelle somme è del tutto aleatoria.

Come continuamente ripetono Corte dei Conti e Ufficio Parlamentare di Bilancio.

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