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Politica

Alfonso Marras cala il tris e torna in Regione. Strade, sanità e una Provincia eletta, così Oristano può ripartire

di Enrico Carta

	Alfonso Marras, consigliere regionale del Psd'Az
Alfonso Marras, consigliere regionale del Psd'Az

Le interviste ai consiglieri eletti nel nostro territorio. «Basta col commissariamento, la Provincia ha competenze fondamentali e ha bisogno di azione politica»

02 maggio 2024
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Oristano Con 3.073 preferenze Alfonso Marras è il secondo più votato nel collegio provinciale che ha espresso i rappresentanti locali per la Regione. Definisce «possibile la candidatura a sindaco di Bosa», dove si voterà a fine primavera, ma intanto concentra il suo pensiero su Cagliari e sul compito nuovo che lo aspetta. All’opposizione era già stato durante gli anni della giunta Pigliaru, ha fatto una legislatura in maggioranza e ora ritorna in minoranza con la casacca del Psd’Az, fresco di congresso, dove ha votato in favore dell’accoppiata Christian Solinas e Antonio Moro, «come del resto hanno fatto tutti. Una riflessione sulla gestione del partito va fatta, ma strappi e scontri non servono. È meglio ragionare, discutere e riformare e migliorare».

Al di là delle questioni interne al partito di cui è espressione, la rielezione in Regione con una barca di voti non lo lascia indifferente: «Lo interpreto come il riconoscimento dell’impegno per la Planargia e per la provincia in genere. Un risultato del genere mi dà ancora più forza per andare avanti». Solo che per farlo dovrà osservare il mondo politico non più in prima linea, ma defilato visto che il mestiere dell’opposizione è assai meno impattante. «La minoranza ha per forza un peso minore per determinare le scelte – prosegue Alfonso Marras –, sta a noi consiglieri portare avanti le istanze in maniera ancora più vigorosa rispetto a quando si governa». Poi guarda dall’altra parte dello steccato, lanciando un messaggio al Campo largo: «Temi fondamentali come la sanità, i trasporti, le infrastrutture, il lavoro non sono né di centro destra né di centro sinistra, per questo è indispensabile che chi è espressione del territorio debba fare squadra e confrontarsi per arrivare all’obiettivo. Bisogna provare a uscire dagli steccati e mostrare forza e unità per la provincia di Oristano che spesso si è mostrata in Consiglio meno compatta rispetto ad altri territori». E se gli si chiede dove stia il motivo della sconfitta elettorale della sua coalizione ha una spiegazione: «È stata una legislatura monca, fortemente condizionata dai due anni di emergenza covid. Al di là di questo, credo che si sia fatto tanto, ma che i risultati ottenuti siano stati comunicati male. Poi, certo, ci sono delle questioni su cui dobbiamo fare il mea culpa come la mancata revisione del Piano paesaggistico regionale e il non aver approvato la legge urbanistica».

Acqua passata perché è già tempo di concentrarsi sull’oggi e sul domani. Sul tavolo i temi principali su cui battere sono chiarissimi, a partire dal grande malato, la sanità, che forse in Planargia presenta qualche difficoltà in meno rispetto al resto della provincia. «Forse la sofferenza è minore se paragonata ad altre zone, soprattutto se si considera la media dei servizi offerti dall’ospedale Mastino – spiega Alfonso Marras –, però le difficoltà restano nonostante l’impulso positivo che ha dato il direttore dell’Asl Serusi. La questione della carenza di personale va oltre le mere funzioni della Regione, è un problema strutturale in tutta Italia. Anche io sono del parere che ci debba essere qualche forma di incentivazione perché i medici non scelgano solo i due poli principali di Cagliari e Sassari. C’è poi da abbattere la burocrazia e l’esempio dell’attivazione della tac all’ospedale di Bosa è l’emblema di ciò. Ci sono voluti quattro anni».

Altro guaio su cui picchia duro è la situazione della viabilità: «Le strade sono in condizioni disastrose in varie zone della provincia e, facendo riferimento ai recenti incidenti, è ora che la Bosa-Alghero sia più sicura. È una strada fondamentale per tutta la Planargia e lo è sia per chi vi risiede sia per chi arriva per turismo. È un discorso che vale anche per la 292, in particolare sul completamento della circonvallazione di Cuglieri bloccata da tempo. È proprio in questa doppia ottica che serve un piano generale per migliorare collegamenti interni e viabilità». Quello delle strade è un discorso che si lega a quello del limbo in cui giace da anni la Provincia, intesa come ente. «Grave errore commissariarle e impedire che si continuasse a eleggere i presidenti – dice –. Un funzionario non può certo dare le risposte che ci si attende da un ente intermedio con deleghe fondamentali come quelle su scuole e strade. È indispensabile tornare subito all’elezione diretta dei consigli provinciali, anche perché le Unioni dei Comuni non sono state una valida alternativa. Sono ingessate e spesso litigiose. Bisogna avere coraggio e tornare indietro facendo ripartire attività amministrative fondamentali». Ci proverà, anche dai banchi dell’opposizione.

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